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Si ricomincia con la therapeutic comedy. Che Comico, la stagione 2023 – 2024 ideata dalla Gv Eventi di Gianluca e Valentina Tortora, inaugura il nuovo anno ospitando, sabato 20 e domenica 21 gennaio, Pasquale Palma con “My name is sbelut”.
«In alcune zone dell’hinterland di Napoli Nord si usa dire “Stai tutto Sbeluto” per definire una persona che sta vivendo un periodo un po’ strano, tra lo svilito e l’avvilito»: spiega Palma per raccontare lo spettacolo che, tra sperimentazione e irriverenza, parte dal teatro canzone dei grandi maestri come Jannacci, Gaber, Paolo Rossi, per poi incamminarsi in altri generi.
Ha immaginato che questo Sbelut sia una persona, un folletto che vive dentro ognuno di noi e a volte vorrebbe dire e fare cose che non gli sono concesse. Sul palco tutto questo sarà possibile. Sbelut dirà la sua su molte cose, svelerà le sue motivazioni sulle cose che vanno e che non vanno e alla fine, come ultimo obiettivo, aiuterà a scrivere la vita con leggerezza che forse è l’unica via percorribile. In scena con Palma ci saranno Gianluigi Capasso alla chitarra e Diego Sommaripa nel ruolo di spalla.
Sbelut è anche il titolo del suo libro (Guida Editori). «Oggi secondo me le etichette uccidono l’espressione artistica», aggiunge Palma che fin da piccolo, mentre tutti i suoi amici sognavano di diventare i nuovi Maradona, resta affascinato da Totò, Sordi, Troisi, Verdone e dal cinema italiano tutto. Quando affina la sua verve comica debutta con il suo personaggio d’esordio: Vivo D’Angelo. Un ragazzo dei giorni nostri irreversibilmente legato al mito degli anni ottanta, alle canzoni e ai film di Nino D’Angelo tanto da credere di esserne la personificazione. Ma lui è anche il mimo incapace di star zitto, l’Avatar superdotato, il neopoetico Eddy Scampia, lo strambo Fashion Blogger Floriano Del Gatto. È Gegè nel film “Vita Cuore Battito”, il chierichetto nella pellicola di Siani “Si Accettano Miracoli”.
Il prossimo appuntamento con Che Comico sarà il 28 gennaio con un cult: “Nati 80”, lo spettacolo di Claudio Tortora per la regia di Antonello Ronga. In scena amori, sentimenti, tradimenti: undici attori raccontano speranze e passioni di una generazione che ha lasciato il segno.