Tempo di lettura: 2 minuti

Il Comune di Napoli si costituirà parte civile nell’eventuale processo a carico degli autori dell’aggressione di gruppo ai danni di due turiste transgender avvenuta nella notte tra giovedì 11 e venerdì 12 gennaio, in un appartamento dei Quartieri Spagnoli a Napoli.

Posizione che sarà esercitata anche da Antinoo Arcigay Napoli che ne dà notizia. “All’indomani della proficua interlocuzione avvenuta nella giornata di lunedì 15 con i vertici della Questura Centrale di Napoli – si legge nella nota di Arcigayrelativamente all’ episodio di violenza e stupro che ha interessato, anche il primo cittadino della città, Gaetano Manfredi, ha voluto incontrare le ragazze vittime del branco”.

Così, le due giovani, accompagnate da Antonello Sannino e Daniela Lourdes Falanga per Antinoo Arcigay Napoli e da Claudia Cavallo, in rappresentanza dell’Associazione Trans Napoli (Atn), sono state ricevute dall’assessore alle Pari Opportunità, Emanuela Ferrante e dal sindaco Gaetano Manfredi.

Quest’ultimo – si spiega – dopo aver espresso alle ragazze vicinanza e solidarietà, scusandosi a nome della Città di Napoli per l’episodio, ha annunciato l’impegno del Comune in un eventuale giudizio. Le ragazze, che hanno confermato di aver percepito, oltre alla vicinanza delle associazioni e delle Istituzioni, anche quella degli abitanti del quartiere, nonostante la traumatica vicenda vissuta, hanno affermato che “le vere scuse saranno però pienamente recepite solo nel momento in cui sarà fatta puntuale e doverosa giustizia sull’accaduto”.

“È necessario sottolineare – prosegue la nota – che, grazie al coraggio delle due ragazze e al tempestivo intervento delle forze dell’ordine, un membro del branco di 28 anni è in stato di fermo, mentre gli altri quattro che avrebbero partecipato all’aggressione sarebbero già stati riconosciuti, risultando anche noti agli agenti di pubblica sicurezza”. Le ragazze, infine, sono state ospitate nella Casa delle culture e dell’accoglienza delle persone Lgbtqi+ di Napoli, progetto voluto dal Comune di Napoli e gestito dalle associazioni Lgbt del territorio e da Antinoo Arcigay Napoli.