VALE LA PENA INVESTIRE IL PRORIO TEMPO ALL’INTERNO DEL CARCERE?
Introduce così le sue osservazioni sul lavoro intramurario – Mariangela Perito – Psicologa Psicoterapeuta- Vicepresidente delle ACLI di Avellino.
Una domanda provocatoria, che purtroppo in alcuni casi ha anche una risposta retorica, data da convinzioni e credenze personali, ma anche oggettive.
Nella vita di ogni giorno è più facile escludere che comprendere, è più facile evitare che mettersi nei panni degli altri ed allora la società tende ad allontanare, a giudicare, a mettere ai margini chi sbaglia oppure chi non aderisce ad un target prestabilito.
Uno degli obiettivi della nostra Mission Associativa sia dell’US ACLI che delle ACLI, è invece proprio quello di lavorare sullo “scarto”, sulle “differenze”, convinti che siamo tutti più forti, se ci prendiamo cura di tutte e di tutti, specialmente di chi è ai margini.
Il 2023 ci ha visto operare con l’US ACLI di Avellino nei Penitenziari Irpini, con diverse attività: jazzercise, zumba, gioco-sport mamme e bambini, corso di arbitro di calcio, condotte dalle dottoresse Tiziana Ciarcia, Annunziata La Cava ed il Coach Ciro Fusco.
Le iniziative intraprese rientrano nel progetto “Sportivi Sempre“, promosso su tutto il Territorio Nazionale dall’US ACLI (finanziate da Sport e Salute Spa- Fondo per la promozione sportiva di base sui territori 2022).
Nel penitenziario di Bellizzi Irpino a conclusione del corso di arbitro espletato nel Padiglione de Vivo, in occasione della consegna degli attestati finali ai detenuti che hanno superato l’esame finale, abbiamo organizzato un incontro tra popolazione libera e popolazione detenuta.
Alla manifestazione erano presenti Alfredo Cucciniello (Presidente delle ACLI Irpine), Giampaolo Londra (Dirigente Nazionale Unione Sportiva), Mariangela Perito (Coordinatrice del progetto), Ciro Fusco (arbitro di calcio e conduttore delle attività) ed una rappresentanza della squadra di calcio Abellinum 2012, in particolare Salvatore Ciaramella, Andrea Dose, Andrea Califano e Michele Califano.
Presenti inoltre, la Direttrice dell’Istituto la dottoressa Rita Romano, sempre disponibile all’interazione tra Istituzione e Terzo Settore, la dottoressa Gloria Rigione, responsabile dell’area educativa, gli Ispettori Francesco Giannattasio e Rita Beato.
L’idea di realizzare un corso di arbitro in questo Padiglione è stata a lungo pensata, l’arbitro è una figura super partes, dotata di “buon senso”, come più volte hanno ripetuto i destinatari del corso, che ringraziamo per la costanza e la determinazione.
Attraverso questo corso è stato possibile affrontare temi importanti sia a livello concreto che simbolico, come lo sport, la giustizia, la religione, l’amore, ed i detenuti sono stati aiutati a “pensare” e a mettersi nei panni degli altri, questa, come altre esperienze svolte all’interno delle mura, saranno oggetto di un documentario prodotto da Giffoni Film Festival.
La manifestazione finale e la presenza di popolazione libera è solo un piccolo tassello di un percorso, che negli anni stiamo costruendo, di apertura verso una tra le Istituzioni totali che ci fa più paura, che è quella del Carcere.
“Spesso all’interno del carcere gli operatori penitenziari sono chiamati a ruoli e funzioni formativi che sono in contrasto con le condizioni e le disposizioni esse stesse contraddittorie.
La mancanza di personale operativo incontra la mancanza di personale specialistico, in una situazione di disagio permanente per tutti, in queste condizioni – conclude la dottoressa Perito – la funzione del Terzo Settore nel carcere, di aiuto e sostegno alle Attività Trattamentali, è fondamentale, è necessario costruire speranza e non rassegnazione e allora si ne vale la pena investire del tempo all’interno delle mura”.