Fino ad oggi, dall’inizio dell’ultima campagna vaccinale, sono stati somministrati quasi 9,5 milioni di dosi di vaccino anti-influenzale. Il numero è in ulteriore crescita. Già con la circolare di agosto il Ministero della Salute ha invitato le Regioni a mettere in atto misure organizzative per favorire l’accesso ai vaccini e il potenziamento dell’offerta vaccinale. L’attuale copertura vaccinale nella popolazione degli over65 è del 45%.
“Ci aspettiamo, entro la fine della stagione – spiega il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Francesco Vaia – di raggiungere i livelli della stagione precedente”.
“E’ sbagliato etichettare i recenti casi casi come ‘influenza suina'”. Lo spiega il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Francesco Vaia.
“Per quanto riguarda la cosiddetta influenza suina – afferma Vaia – è bene chiarire che virus simili a quello dell’influenza umana circolano in numerose specie animali, inclusi i maiali.
Occasionalmente varianti di questi virus possono contagiare esseri umani, ed ogni anno vengono registrati un numero limitato di casi questi casi di ‘influenza suina’ che per lo più viene contratta per contatto con maiali e che difficilmente si diffonde da uomo a uomo”. I casi recentemente riportati in Veneto però, precisa, “non sono causati da questi virus varianti ma da un virus influenzale definito H1N1pdm09 che circola nell’uomo dal 2009, quando si rese responsabile di una pandemia di dimensioni contenute, ed è il più frequente tra i ceppi virali responsabili dell’attuale ondata influenzale. Perciò è sbagliato etichettare questi casi come ‘influenza suina'”.
H1N1pdm2009 rappresenta circa l’82% dei ceppi influenzali identificati dalla rete Respivirnet. E’ utile ricordare, conclude Vaia, che “questo ceppo è presente nel vaccino annuale oggi in uso, che resta sempre l’arma più efficace nelle nostre mani”.