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Il taglio di fondi al servizio civile universale deciso dal governo Meloni costituisce un colpo durissimo per tutti i giovani meridionali, in particolare per quelli che risiedono nelle aree interne.
La riduzione da 311 a 111 milioni di euro e l’annullamento di circa 20mila posti per giovani volontari hanno suscitato forte preoccupazione nelle amministrazioni locali che vedono nel servizio civile un pilastro essenziale per il Paese, specialmente in questo momento di crisi.
A farne le spese anche il Fortore con uno squilibrio evidente, che continua a penalizzare territori già di per se svantaggiati, compromettendo attività di supporto per persone vulnerabili, promozione culturale, tutela ambientale e attività di educazione civica e pacifica.
A montare la protesta sono i Sindaci Angelo Marino – San Marco dei Cavoti, Edi Barile – Ginestra degli Schiavoni, Lucio Ferella – Baselice, Carmine Agostinelli – San Bartolomeo in Galdo e Mauro De Ieso – Pago Veiano, con un documento sottoscritto da tutte le fasce tricolori che chiedono al Governo di intraprendere iniziative “al fine di ricercare le risorse di bilancio necessarie a consentire il finanziamento degli stessi posti dell’anno precedente”.
Siamo difronte ad una decisione miope e controproducente – così le fasce tricolori – che sacrifica il futuro dei giovani e indebolisce il tessuto sociale del Paese. La riduzione dei fondi destinati al servizio civile rappresenta un duro colpo non solo per i giovani volontari ma anche per i comuni che non potranno più far affidamento sul loro aiuto utile a garantire l’erogazione di servizi spesso anche essenziali per i cittadini, in particolare nell’ambito sociale.
Questa scelta compromette l’opportunità di crescita e partecipazione delle nuove generazioni, dimostrando una contraddizione tra le parole e le azioni del Governo.

Inoltre apre una ferita insanabile che va ad alimentare quel processo di spopolamento che vede quotidianamente i giovani delle nostre terre partire per andare a costruire il proprio futuro altrove.
Un provvedimento assolutamente incomprensibile – continuano i sindaci – non il linea con l’aumento dell’importo mensile percepito dai volontari, portato da 444 a 507 euro, né tantomento con la riserva del 15% dei posti messi a concorso nella Pubblica Amministrazione in favore di chi ha svolto il servizio civile volontario.
Pertanto invitiamo il Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni e a tutto il Governo ad intraprendere un iniziativa immediata al fine di ricercare le risorse di bilancio necessarie a consentire il finanziamento degli stessi posti dell’anno precedente e qualora non fosse possibile scorrere la graduatoria e finanziare ulteriori posti in servizio civile. Qualora non fosse possibile, sarebbe giusto garantire un contributo economico agli Enti Locali che saranno costretti a dover fare a meno del servizio civile nel 2024, al fine di poter attivare un servizio civile comunale”.