Una donna volitiva, un’attrice appassionata, amante delle sfide e sempre pronta a mettersi in gioco: questa è Viviana Altieri, mamma bis da pochi mesi, con una carriera che si divide fra teatro, televisione e cinema. “Ci vuole tanta costanza per riuscire a conciliare tutto. Ho sempre voluto dimostrare, in primis a me stessa e poi ai miei genitori – inizialmente un po’ scettici rispetto alla mia scelta professionale – che è possibile fare l’attrice e allo stesso tempo avere una famiglia”.
L’ultima apparizione dell’attrice beneventana sullo schermo è stata nel film ‘La luce nella masseria‘, diretto da Riccardo Donna e Tiziana Aristarco, andato in onda ieri sera su Rai Uno. Ambientato nella Matera degli anni ‘60, il film ha rappresentato una nuova sfida per l’attrice, richiedendo oltre all’impegno artistico anche la padronanza dell’accento materano. “La maggior parte del cast è originaria del posto. Io ho avuto una bravissima coach, Lia Trivisani (mia cognata nel film) che per tutta la durata del progetto mi ha seguita per imparare e memorizzare le battute con la giusta cadenza”, spiega Altieri.
“Il ruolo di Margherita è arrivato in maniera inaspettata, e poi è stato tutto velocissimo: ho fatto il provino la scorsa primavera e a maggio sono già iniziate le riprese. I due registi, straordinari, hanno creato un clima piacevole e familiare sul set, dove tutto si è svolto perfettamente nonostante alcuni problemi meteorologici – avevamo molte scene da girare in esterna, peraltro ambientate nel periodo estivo – che hanno spesso determinato cambi di programma dell’ultimo minuto”.
Oltre alla sua partecipazione in ‘La luce nella masseria‘ – al primo posto negli ascolti tv di domenica 7 gennaio con uno share del 19% (3.445.000 spettatori) – e in tanti altri progetti, Altieri ha condiviso i suoi ricordi riguardo alla serie ‘Il Commissario Ricciardi‘, rammentando l’impatto emotivo della perdita del regista Alessandro D’Alatri di cui ha sottolineato il valore umano e professionale. “Ho appreso la notizia della sua morte proprio durante il mio primo giorno di riprese a Matera, e da quel momento è come se avessi voluto dedicare a lui tutto il lavoro svolto – rammenta -. Oltre ad essere un bravissimo regista, Alessandro era un uomo meraviglioso, una persona di grandi valori, che riusciva a trasmettere anche semplicemente con un sorriso. Lui è stato uno di quelli che ha creduto molto in me. Era uno dei pochi che ti trattava da pari a pari, e poi amava scegliere i suoi attori in ambito teatrale, cosa ormai rara”.
La carriera di Viviana non si limita infatti al piccolo schermo, c’è anche tanto teatro. A fine aprile ha concluso una lunga tournée con lo spettacolo ‘Il malato immaginario’ di Molière, palesando ancora una volta la sua versatilità artistica. “Dopo appena tre giorni sono partita per Matera, per la prova costume, ed era il giorno del primo compleanno di mio figlio Francesco” ricorda. “Nonostante le varie tappe in giro per il Paese, grazie a mio marito che ha messo in stand by la sua vita in quei mesi di tournée, siamo riusciti comunque a stare tutti insieme”.
Mentre si prepara per il suo nuovo impegno teatrale nel prossimo aprile con ‘Signorotte’, scritto e diretto da Massimo Odierna (“Mi piacerebbe portarlo anche a Benevento”, confessa), Altieri guarda al futuro con progetti che includono una collaborazione con Emilio Solfrizzi. E dunque, nonostante le nuove responsabilità di mamma, Viviana non sembra disposta a fermarsi un attimo. La sua carriera è un mix di impegno, passione e determinazione, e la sua voglia di mettersi in gioco è più forte che mai.
Viviana si occupa anche di formazione, “perché per vocazione – spiega – sono una formatrice teatrale, e sono proprio questi periodi che mi consentono di stabilizzarmi in un unico luogo”, una necessità resa ancora più acuta dall’arrivo della sua seconda figlia lo scorso ottobre.
L’attrice, nata e cresciuta a Benevento, ha iniziato a studiare recitazione fin da piccola alla Solot Compagnia Stabile e successivamente si è diplomata a Roma presso l’Accademia di Arte Drammatica Silvio d’Amico. Attualmente vive nella capitale con la sua famiglia, ma nutre il desiderio di tornare a vivere nel capoluogo sannita in un futuro neanche poi così lontano: “Ci sembra un posto sicuramente più accogliente per una famiglia; diverso era quando dovevo costruirmi un percorso professionale, ma adesso possiamo invertire la rotta”.
Altieri parla con affetto della città e delle sue ricchezze culturali e storiche, ma esprime anche alcune critiche sulla mancanza di educazione alla cultura e al teatro. Sottolinea l’importanza di iniziative culturali e formative per coinvolgere i cittadini e creare un senso di appartenenza alla comunità. “C’è una realtà come quella della Solot che porta avanti con forza, con costanza da tanti anni un’offerta culturale importante, ma a Benevento ce ne vorrebbero anche altre di pari efficacia.
Spesso sento tante critiche rispetto alle programmazioni, all’offerta, però quando ci sono gli spettacoli i teatri non sono sempre pieni. E questa purtroppo è una caratteristica che accomuna tutto il nostro Paese… se non c’è il nome popolare, ‘televisivo’, difficilmente si va a teatro”.
“E poi dispiace, ad esempio, che due sale come il San Marco e il Massimo siano chiuse: è pur vero che il cinema è in crisi a causa dell’esplosione delle nuove piattaforme – afferma -, ma va tenuto presente che per un adolescente resta problematico raggiungere i multisala fuori città. Ai miei tempi andavo al cinema con le mie amiche e potevo arrivarci tranquillamente a piedi”. Quanto al Comunale, “mi auguro che si attuino residenze artistiche, e magari si ospitino produzioni teatrali che vi svolgano le prove ed una anteprima per poi partire in tournée”.
Inoltre Viviana suggerisce di sfruttare il patrimonio storico e artistico della città per attrarre le produzioni cinematografiche e televisive, oltre a promuovere iniziative che coinvolgano non solo i turisti, ma innanzitutto i residenti. In definitiva, l’attrice spera che Benevento possa valorizzare appieno il suo potenziale e diventare una città più viva e ricca di iniziative culturali.