All’ex Opg di Sant’Eframo resteranno le attività sociali, ma il progetto di “valorizzazione” prevede anche “attrezzature ricettive”, oltre che “culturali, sportive, per il tempo libero”. Inizia a prendere forma la rigenerazione dell’ex ospedale psichiatrico giudiziario, finanziata con 16 milioni di fondi Pnrr. Un percorso di progettazione partecipata, essendo il complesso di Materdei riconosciuto come “bene comune” ad uso civico e collettivo dall’amministrazione comunale di Napoli. Perciò potrebbe continuare a mantenere gli spazi il centro sociale Ex Opg Occupato – Je so’ pazzo, da anni operativo lì. Attualmente ci sono un doposcuola sociale per scolari dai 6 ai 13 anni; un corso d’italiano per stranieri, uno spazio giochi per bambini da 0 a 5 anni. Poi troviamo una camera del lavoro/sportello legale, una biblioteca-aula studio nell’ex parlatorio, un teatro e un campo di calcetto. E poi ancora una cucina, un centro raccolta indumenti per distribuzione a bisognosi, un atelier di pittura e disegno. Tra le attività anche uno sportello medico e uno di ascolto psicologico e nutrizionale.
Con gli attivisti, l’amministrazione ha intrapreso una progettazione condivisa. La ridistribuzione funzionale, in sostanza, è stata organizzata secondo 9 funzioni primarie: attività sociali e di accoglienza; attività sociali e sportelli; distribuzione alimentare; sport e svago; arte e spettacolo; attività culturali e museali; eventi esterni; aree uso pubblico; aree verdi attrezzate. Nell’ambito della conferenza dei servizi preliminare, il servizio Strade del Comune ha inviato una nota ai colleghi di quello Rigenerazione Urbana e Beni Comuni. Si ricorda che il finanziamento disponibile consentirà il parziale recupero, dal punto di vista funzionale, e la realizzazione degli interventi strutturali. “La necessità di valorizzazione del complesso, già oggetto di attenzioni della collettività di quartiere sviluppatasi in maniera spontanea – spiega la relazione tecnica -, è stata resa indispensabile a seguito della sua inclusione nell’elenco dei beni comuni con delibera di Giunta comunale n. 446 del 1° giugno 2016. Tale inclusione ha permesso di avviare, formalmente, un percorso di valorizzazione mirato all’utilizzo collettivo e in cui le comunità possano esprimere diritti e sviluppare cittadinanza“. Gli obiettivi del progetto di fattibilità tecnica ed economica “sono, pertanto, allineati alle esigenze della comunità”.
Il focus è “la valorizzazione dell’immobile attraverso il riutilizzo degli spazi esprimendo immediatamente le potenzialità intrinseche del luogo e delle comunità insediate (…) ma mirando a rendere il complesso un attrattore per tutta la città”. Quest’ultimo scopo, secondo la relazione, “viene perseguito progettando un mix funzionale e sociale, di attrezzature culturali, sportive, per il tempo libero e ricettive, nonché spazi comuni e servizi di supporto per i diversi gruppi sociali”. Nei piani c’è la rifunzionalizzazione di tutte le aree esterne. Qui saranno allocate “aree di relax, svago e per attività a servizio di tutte le fasce di età, con possibilità di eventi all’aperto per il quartiere”. Il cortile ad angolo tra la salita San Raffaele e via Imbriani, a ridosso dell’ingresso, è stato progettato come spazio aperto al quartiere. Si annunciano un nuovo disegno della pavimentazione, la piantumazione di essenze arboree e arbusti, arredi e illuminazione, un’area giochi per bambini. E il cortile interno n. 4 è stato attrezzato con un campo polivalente per attività sportive all’aperto.