Al Vomero è scontro sul progetto della fermata Sant’Elmo della funicolare di Montesanto, in zona San Martino. E non è solo il merito, ma proprio il metodo ad attirare i fulmini di comitati e associazioni. Cittadinanza Attiva in difesa di Napoli, con il presidente Giovanni Natale, sottolinea che “aprire dopo una gara aggiudicata una discussione su fare la stazione o meno è completamente inutile”. Tuttavia “il punto è altro – sostiene -: dobbiamo constatare la totale mancanza anche di questa amministrazione di un confronto pubblico sull’utilità di queste opere, per altro assai costose”. Insomma, un “dibattito che non significa solo sala di giunta o peggio qualche ordine professionale, ma dibattito con cittadini, associazioni varie economiche, civiche, università, e tutti quanti interessati”. L’associazione torna a chiedere “tavoli di confronto sulla progettualità in città, senza determine piombate dall’alto”. E lancia una stoccata all’assessore Edoardo Cosenza, “che pare non gradire l’interlocuzione pubblica sui progetti”.
Dal Comune di Napoli intendono rassicurare: la stazione di via Tito Angelini avrà impatto ambientale zero. Ma non si tranquillizzano al Comitato San Martino, i primi a sollevare il caso della nuova fermata. Un’opera definita “inutile e dannosa”. Per la funicolare di Montesanto, si ricorda la distanza con l’altra stazione Morghen, circa 300 metri dal sito prescelto. La presunta dannosità, inoltre, deriverebbe dall’ennesimo “scavo su una superficie fragile”. Il Comitato San Martino, sulla vicenda, ha inviato al Comune richiesta di accesso agli atti. “Ci domandiamo – aggiunge Franco Di Mauro, presidente del comitato -: una cosa così devastante – in cui molti leggono uno spreco di denaro pubblico ed altri un grande vantaggio -, la Municipalità cosa sa? E se non sa, come è, non è grave?”. Invece Maria Muscarà, consigliera regionale del gruppo misto, non sa “se la stazione sia utile o meno“, ma ritiene “che non sia una scelta oculata“. Per lei “dovrebbe esserci un equilibrio nelle spese”. Oggi, infatti, “il costo è di 19 milioni, non potrà che aumentare se non raddoppiare nel tempo. Le esperienze passate ce lo insegnano”. E si interroga: “In una città così in ginocchio dal punto di vista della mobilità, questi fondi sono spesi nella maniera giusta?”. Anche la consigliera regionale, peraltro, critica il modo di procedere: “Mi sarebbe piaciuto che prima di prendere una decisione del genere, si fossero fatti incontri per spiegare, per raccogliere obiezioni, con cittadini e associazioni”. Esprime contrarietà al progetto pure Antonio Di Gennaro, delegato provinciale alla mobilità di Assoutenti Campania: “Cosa c’entra via Angelini, a due passi dall’ uscita in via Morghen?”. Semmai, si rileva, “è troppo limitato il collegamento tra Vomero Arenella Vomero e San Martino con la linea bus V1“.
Tra i favorevoli, viceversa, si va saldando un fronte trasversale. “La posizione della rete Per – dichiara Paolo Pace, consigliere municipale – è di estremo favore per la notizia di lavori già appaltati, in una città che nasce per conformazione geologica su diverse colline“. L’esponente della V Municipalità evidenzia “che parliamo di trasporti su ferro, che tengono conto dei principi di impatto ambientale”. Secondo Pace “tutto quanta riguarda il potenziamento del trasporto pubblico deve essere intrapreso, soprattutto in quartiere come questo dove da anni si discute della mega Ztl da piazza degli Artisti a San Martino“. Un plauso non arriva solo dalla maggioranza di centrosinistra, ma stavolta anche dalla minoranza di centrodestra. Emanuele Papa, consigliere della Lega in V Municipalità, ci vede “ulteriore lustro e spinta” alla “recente costituzione del nuovo polo museale del Vomero fortemente voluta dal governo nazionale”. L’esponente leghista però promette: “Vigileremo nelle sedi istituzionali, affinché la realizzazione avvenga in tempi certi, senza incrementi di spesa e senza compromettere il patrimonio naturalistico e idrogeologico”. Al progetto arriva anche l’ok di Nicola Campoli, dirigente dell’Unione Industriali di Napoli. “Risponderebbe – argomenta in un post Facebook -, a un fabbisogno importante, poiché andrebbe ad offrire un servizio di grande qualità e funzionalità ai turisti”. Ciò nonostante, pure lui si appella “alla certezza dei tempi di realizzazione”.