“Riispetto al 2022 il ruolo complessivo TARI 2023 risulterebbe essere stato incrementato solo del 3,84% mentre l’incremento percentuale della tariffa Tari 2023 “CAT 11 Uffici e Agenzie” è pari al 28,79% con la conseguenza che chi versava €.1000,00 nel 2022 si trova a versare quasi €.300,00 in più; il Comune di Solofra ha modificato l’elenco delle attività delle Utenze Non Domestiche escludendo la tipologia di attività degli “studi professionali” di cui al punto 2.11 “Uffici, agenzie, studi professionali”, per inserirla nel punto 2.12: quindi per maggiore chiarezza gli “studi professionali” (avvocati, medici, ingegneri, architetti, commercialisti, etc) sono scomparsi dal punto 2.11 (uffici, agenzie) delle Utenze Non Domestiche, per essere inseriti nel punto 2.12 (banche ed istituti di credito) dove la tariffa TARI è molto più bassa”.
L’Avvocato Matteo Marchetti vice segretario nazionale del Codacons dichiara “ci sono giunte decine di segnalazioni, PERCHE’ UN UFFICIO DEVE PAGARE UN IMPORTO PIU’ ALTO DI UNO STUDIO PROFESSIONALE O DI UNA BANCA? FORSE LO STUDIO DI UN PROFESSIONISTA O UN ISTITUTO DI CREDITO NON E’ UN UFFICIO? PERCHE’ CI SONO STATI QUESTI AUMENTI QUANDO ALCUN MIGLIORAMENTO C’E’ STATO NEL SERVIZIO? E’ stato violato il principio di uguaglianza” e poi continua “In mancanza di ogni riscontro si adirà la competente A.G. con riserva di ogni azione anche in ordine ai danni ingiustificatamente prodotti. La presente istanza ha valore di previa diffida ai sensi ed effetti dell’art 328 C.P. e deve essere evasa entro gg. 30 dalla sua ricezione”.