Anno nuovo, vita vecchia per gli automobilisti campani. L’Ivass certifica l’ennesima stangata per l‘Rc auto. A novembre le polizze registrano un balzo del 7,8% su base annua, con un prezzo medio di 391 euro. In cima alla classifica ancora la provincia di Napoli (559,99), di pochi decimali superiore a Prato (559,123). Subito dopo troviamo Caserta (501,164). A Napoli la variazione del premio annuo è del 5,40%. Percentuale inferiore alla media nazionale, ma partendo da prezzi già vertiginosi. In Terra di lavoro, invece, l’aumento si attesta al 6,00%.
Cresce pure il differenziale tra le polizze in Campania e in altre regioni. E non è, davvero, una questione geografica. A Napoli si paga più del doppio che a Enna (275,147), dove la tariffa è la più bassa d’Italia. Ma enorme è il divario anche con Potenza (297,18). E se stai ad Avellino (357,883) o Benevento (365,302) la Rc auto ti costa circa 200 euro in meno. A Salerno, invece, tocca scucire 418,786 euro l’anno. Ma nel Salernitano, i dati evidenziano il maggior rialzo in Campania (6,90%). Più contenuti i rincari in Irpinia (5,50%), dove ci sono le polizze più economiche della regione. Nel Sannio, viceversa, la mazzata (6,40%) si avverte di più. Peraltro, in 12 mesi sale anche il differenziale di premio tra Napoli e Aosta, provincia meno cara l’anno scorso. Adesso ammonta a 248 euro (+3,1%).
Protestano le associazioni di difesa dei consumatori. Assoutenti stima in 31 euro l’aumento medio della spesa per gli assicurati. Il presidente onorario Furio Truzzi giudica gli incrementi “del tutto ingiustificati”, perché “non rispondono né ad un aumento dei costi in capo alle imprese assicuratrici, né ad un aumento dell’incidentalità, ma sono dovuti unicamente alle troppe anomalie del comparto assicurativo”. Settore nel quale le compagnie “dettano legge”. Per il Codacons “l’impennata delle tariffe Rc Auto determina una maxi-stangata da oltre 1 miliardo di euro su base annua a carico degli automobilisti italiani”. E in Campania lo sanno meglio di tutti.