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Musica neomelodica a tutto volume, una pizza e qualche passo di danza, come se sulla loro coscienza non pesassero reati gravissimi come il traffico di sostanze stupefacenti, l’associazione a delinquere di tipo mafioso e anche l’omicidio.

Con un micro cellullare e un account Tik-Tok andava in diretta sui social dalla sua cella del carcere della sezione Alta Sicurezza di Terni Francesco Pio Valda, il 23enne accusato di essere l’assassino di Francesco Pio Maimone, il giovane aspirante pizzaiolo estraneo a qualsiasi logica criminale ucciso per sbaglio sul lungomare di Napoli. Maimone venne raggiunto al petto da uno dei colpi di pistola la notte tra il 19 e il 20 marzo scorsi.

Secondo gli investigatori della Squadra Mobile di Napoli, colpi di pistola (ancora non trovata) esplosi proprio da Valda a Mergellina, al culmine di una lite tra ‘paranze’, ovvero giovanissimi appartenenti a clan rivali della città, durante una rissa scoppiata solo per un pestone su un paio di scarpe firmate.

La Polizia di Stato di Napoli è riuscita ad individuare il video e anche a risalire ai protagonisti di quelle immagini, uno dei quali viene ripreso in viso mentre gli altri due, tra cui Valda, si nascondono dietro una sciarpa. Un espediente inutile visto che dopo avere identificato l’unico facilmente riconoscibile – quello a volto scoperto – gli investigatori sono riusciti a risalire anche all’identità degli altri due detenuti, semplicemente con un’ispezione in cella. Valda, figlio di un affiliato al clan Cuccaro deceduto in un agguato di camorra nel 2013, è detenuto nella Casa Circondariale di Terni insieme con un altro campano e un siciliano.

L’identificazione di quest’ultimo, attraverso il sistema di riconoscimento facciale, è stata propedeutica a una perquisizione della Squadra Mobile di Terni e della Polizia Penitenziaria che ha consentito di trovare, malgrado fosse accuratamente nascosto, il mini cellulare utilizzato per le videoregistrazioni. A chiudere il cerchio il ritrovamento degli indumenti, gli stessi che i tre indossavano quando è stato girato il video. Valda e gli altri due suoi coinquilini sono stati denunciati per accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione: l’uso dei cellulari in carcere è infatti un reato severamente sanzionato.

Il rampollo del clan Aprea-Valda è atteso il prossimo 15 gennaio davanti al gup di Napoli Chiara Bardi per l’udienza preliminare che vede imputati a vario titolo altre sette persone, tra suoi amici e parenti stretti (sorella, nonna e zio), ognuno dei quali ebbe un ruolo nel proteggere e favorire il presunto assassino di Maimone quella tragica notte e nei giorni successivi l’omicidio.