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Nemmeno il tempo di mollare la ruspa, azionata da un raggiante Vincenzo De Luca, e arrivano gli squilli di guerra ambientalista. “No al mega parcheggio interrato allo stadio Collana gridano al Vomero, di fronte al piano di restyling. Non sono il comitato “per la protezione del fringuello”, secondo un vecchio sfottò del governatore. Ma un battaglione reduce da storiche barricate, nell’area collinare. Una zona dall’orografia complessa. Qui in passato, i comitati hanno lottato contro il progetto di parcheggio in piazza Leonardo. Oggi il copione si ripete per i box privati in piazza degli Artisti, via Tino Di Camaino e via De Bustis. Per non dimenticare via Ruoppolo, forse la madre di tutte le battaglie. Doveva sorgere un multipiano, ma adesso c’è il Parco “Marco Mascagna”. Il nome è di un medico attivista, investito e ucciso da un’auto. Con queste premesse, si annuncia uno scontro duro. “O De Luca non conosce Napoli, o chi gliela racconta gli descrive un’altra città” dice la consigliera regionale Maria Muscarà. Ha girato un video in via Rossini, 150 metri dallo stadio. Mostra che qui c’è già un altro parcheggio interrato.

Il progetto della Regione prevede, appunto, di scavare. I posti da realizzare sono 222, su due livelli sotterranei. La superficie totale è di 7.800 mq. E il fronte degli oppositori solleva altri dubbi. “Ma lo stadio Collana – chiede la rete sociale No Box-, costruito negli anni ’20 ed esempio rilevante dell’architettura razionalista nonché simbolo di vicende storiche e sportive molto importanti, non è vincolato?“. Quando ancora si chiamava “Stadio Littorio”, dopo l’8 settembre 1943, l’impianto fu requisito dalla Wehrmacht. Lo usarono come campo di concentramento, per rinchiudere i napoletani da spedire in Germania. L’oltraggio alla città fu una scintilla delle Quattro giornate di Napoli.

“Continua la frenesia da parcheggi delle amministrazioni comunale e regionale” accusano i No Box. E ricordano la presenza della stazione metrò “Quattro giornate”, proprio davanti allo stadio. Il copione è sempre lo stesso, oggi come ieri. Gli ambientalisti chiedono più trasporto pubblico, e meno traffico veicolare, col suo inquinamento. “Manfredi, De Luca, chi ci governa insomma – osservano i No Box – pensano che costruire stalli per migliaia di auto al centro del Vomero sia la soluzione migliore. Lo è sicuramente per gli studi di progettazione, le imprese di costruzione ed i loro sodali privati e pubblici“. E ci vede “un modo per ingolfare ancora più di traffico tutta la zona” Antonio Di Gennaro, delegato provinciale mobilità di Assoutenti Campania. E non mancano perplessità sui “tempi necessari per la riqualificazione del complesso sportivo di grandi dimensioni”. De Luca promette il completamento in due anni. Salvo proteste e ricorsi, mai teneri da queste parti.