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Benevento e Salerno sono i territori trainanti della raccolta differenziata in Campania. Napoli non aiuta. Legambiente Campania ha presentato oggi, presso l’ Auditorium “Gianni Vergineo” del Museo del Sannio, il Dossier “Comuni Ricicloni 2023”, il Report che fa il punto sulle politiche e sulle attività di un corretto trattamento dei rifiuti solidi urbani.  Il comportamento dei Comuni per quanto concerne la raccolta differenziata è stata condotta da Legambiente con l’obiettivo di rendere immediatamente disponibile un utile elemento di valutazione e di confronto in questa vitale attività della vita sociale e civile. Il report è stato dunque un importante momento di verifica degli sforzi compiuti circa il ciclo dei rifiuti in Campania, un territorio che purtroppo non procede a passi spediti come il problema da affrontare richiede. Il Comune più riciclone nel Sannio è Forchia con una percentuale del 92,28%. Bene anche Cautano (91,15%) e Durazzano (90,81). Benevento, invece, con il suo 66,38% si aggiudica la sfida tra capoluoghi. Alle sue spalle Avellino con il 66,17%. Seguono Salerno (64,92), Caserta (54,20) e Napoli (40,42).

Sono decenni che, quantomeno, occorre lamentare la gravità della situazione della gestione dei rifiuti: ed anche quest’anno è emerso che è stato effettuato un percorso molto lento rispetto a quello precedente. Una capacità di spostamento in avanti che è pari a quello della lumaca e che evidentemente noi aiuta affatto il territorio nel suo complesso. Legambiente ha registrato solo un invero misura  dell’ 1% in più di raccolta differenziata rispetto al 2022. Va comunque ricordato che sono 318, secondo Legambiente, i comuni campani ricicloni ovvero quelli che svolgono bene la raccolta differenziata e sono invece 106 i Comuni rifiuti free ovvero quelli dove la percentuale di raccolta differenziata supera il 65%.

Mariateresa Imparato, Presidente Legambiente Campania, ha sottolineato: ” Da anni Benevento e Salerno rappresentano comuni virtuosi superando il 65% di raccolta differenziata . Bisogna lavorare sulla prevenzione dei rifiuti. Il nostro appello  è quello di superare questo stallo. Ci sono comuni indietro con la raccolta  e bisogna lavorare sulle infrastrutture e impiantistica. Servono impianti di riciclo e impianti con biodigestore anaerobico. Abbiamo perso troppo tempo”. La presidente ha sottolineato come occorra lavorare insieme alle comunità su questo fronte: “Occorre farlo in maniera trasparente, superando pregiudizi e paure”. Nel Sannio c’è una grande criticità, ovvero il blocco delle attività presso lo Stir di Casalduni: “Non si può avere una provincia cosi virtuosa e poi non completare il ciclo rifiuti. Servono gli stir speriamo ancora per poco ma servono gli impianti. Non ci sono più scuse superare anche le beghe della politica locale” . Per la Imparato è necessario uno sforzo per le grandi città per muovere questa classifica. I comuni del napoletano agiscono in maniera troppo lentamente su questo versante: ” per la verità c’è una buona notizia. A Napoli est si realizzerà un impianto di biodigeastore anearobici . Ci sono buone pratiche dei piccoli comuni guardare a loro per allargare questa virtù”. Antonio Basile di Legambiente Benevento ha sottolineato: “la provincia Benevento ha  dati abbastanza positivi. quello che emerge è la fragilità della filiera, quindi la problematica del trasporto, lo smaltimento e il riciclo.: “Il Sannio non può essere un hub di rifiuti per le province limitrofe. Dobbiamo fare la nostra parte, ma poi fermarci li”.

Donato Madaro, amministratore dell’Asia, ha spiegato: “Puntiamo sull’impianto multi materiale che sarà realizzato in contrada Olivola e il progetto molto ambizioso della Tarip, saremo pionieri del centro sud. Puntiamo su 3 isole ecologiche attrezzare meglio gli eco punti nelle contrade. Prevediamo un abbattimento del 10% della tariffa“.