“Sì, è vero: nel calcio si vince e si perde (in realtà esiste anche il pareggio). Ma Benevento e i Beneventani in termini di civiltà, sportività e rispetto vincono sempre. La pazienza, però, ha un limite e questo limite negli ultimi giorni è stato abbondantemente superato”.
Così in una nota stampa Vincenzo Sguera, consigliere comunale a Benevento e segretario provinciale di ‘Azione’ per il Sannio.
“Ha davvero dell’incredibile quanto accaduto allo stadio ‘Vigorito’ domenica sera così come nei giorni seguenti. ‘Disparità’ la parola d’ordine. Disparità tra l’accortezza e la scrupolosità con cui sono stati controllati i tifosi di casa nel pre-partita tra Benevento e Avellino (eppure neanche ho memoria dell’ultima volta in cui si sono verificati incidenti allo stadio sannita) e l’imprudenza che ha concesso ad alcuni facinorosi di sponda biancoverde di introdurre all’interno dell’impianto una sorta di ‘Santa Barbara’. Abbiamo così assistito allo ‘spettacolo’ di petardi esplosi a poca distanza dai bambini, evidentemente rimasti spaventati dall’esperienza”.
“Ma di ‘disparità’ si è dimostrato essere campione anche il Giudice Sportivo della Lega C. Una giornata di chiusura della curva sud dell’Avellino e mille euro di multa il ‘conto’ che pagheranno gli irpini. Tutto qua? Proprio sicuri sia questa la sanzione giusta a evitare che possano verificarsi in futuro episodi simili a quelli del ‘Vigorito’? D’altra parte, invece, al Benevento Calcio è stata inflitta una multa di 2mila euro, addirittura il doppio di quella comminata alla società irpina. Roba da marziani”.
“In questo quadro – conclude Sguera – dispiace anche constatare che da Avellino non sia giunta una sola parola di condanna per quanto accaduto a Benevento. Né dai vertici della società biancoverde né dalle istituzioni. Una caduta di stile che magari non sottrarrà punti alla graduatoria dei lupi ma che nella classifica della credibilità fa fare tanti passi indietro a diversi personaggi che pure da queste parti, ogni tanto, si presentano”.
Petardi in campo, il consigliere Sguera: “Da Avellino nessuna parola di condanna”
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