Benevento – Le parole di Matteo Andreoletti al termine della sfida valevole il campionato di Serie C che ha visto il Benevento ospitare l’Avellino. L’allenatore bergamasco ha commentato la prestazione dei giallorossi, scesi in campo al “Vigorito” per affrontare la formazione di Michele Pazienza. Questi i temi affrontati dal tecnico della Strega nel post partita.
Prestazione – E’ una sconfitta che ci dispiace molto, poteva essere un punto di svolta. Ci dispiace averla persa così, perché l’avversario ha fatto poco per vincerla. Un Avellino cinico. Nel primo tempo abbiamo avuto l’occasione per andare in vantaggio, nella ripresa abbiamo avuto il dominio della partita, abbiamo avuto opportunità clamorose ma facciamo fatica ad essere cinici. Ci dispiace per l’ambiente, per i tifosi ma dobbiamo andare avanti.
Attacco – La scelta è stata legata al fatto che in alcune partite puoi permetterti le due punte, l’Avellino va spesso in verticale. E’ successo quello che avevamo detto, affidarsi a un ragazzino del 2003 per recuperare la partita. Ho rischiato perché c’erano le condizioni, ma la coperta è corta.
Futuro – Ho sempre avuto la testa sulle spalle, ho sempre detto che il campionato è complicato. Avere una squadra che lotta è già obiettivo di soddisfazione. Siamo in grado di tenere testa a squadre forti come l’Avellino ma questo non basta, perché poi se non vinci non conta nulla. Io so del lavoro che sto facendo, ho la fortuna di avere una società sempre presente. Se la dirigenza dovesse fare delle scelte diverse non potrei che accettarle.
Panchina – Sono entrati calciatori tecnici ed era lecito aspettarsi giocate di qualità. Non ho mai avuto la percezione di essere “tradito”, i ragazzi ci hanno messo cuore e voglia. Lo stesso Tello, quando gli ho detto di entrare, ci ha messo tanto cuore.
Pinato – Credo sia una questione muscolare, non so quantificare ora il problema.
Aspetti positivi – Dobbiamo ripartire dall’atteggiamento con cui abbiamo affrontato le partite. Possiamo avere dei limiti, ma l’impegno non è mai mancato. Dobbiamo migliore dal punto di vista tecnico, dal cinismo ma, secondo me, dobbiamo ripartire dall’atteggiamento. La prestazione l’ho vista positiva dal punto di vista della manovra, contro una squadra che si è prettamente difesa nel secondo tempo e non era semplice.
Episodi – L’episodio in questo momento ci penalizza, non voglio attaccarmi alla sfortuna perchè sarebbe da perdenti. Da allenatore, uscire sconfitto da questa partita mi amareggia. I ragazzi ci hanno messo impegno ma, evidentemente, in questo momento non basta e bisogna lavorare.
Classifica – Una settimana giocavamo una partita che, vincendola, poteva portarci in vetta. Non eravamo fenomeni prima e non possiamo buttare tutto a mare adesso. La posizione non è gratificante, il campionato è aperto e dobbiamo solo pensare a fare punti per non staccarci perché ne abbiamo le qualità. Abbiamo bisogno di un episodio fortunato che ci consenta di svoltare.
Obiettivi – L’appetito vien mangiando, ma sappiamo da dove siamo partiti e non dovevamo illuderci che bastassero Carli e Andreoletti per cambiare tutto. Questo è un campionato complicato, veniamo da una retrocessione sanguinosa. Pensare che vincessimo in modo facile è follia, abbiamo dei valori per costruire qualcosa, per provarci e lo stiamo facendo. Siamo partiti da una bomba atomica e stiamo ricostruendo dalle macerie, la cosa non mi spaventa e mi stimola.
Confronto – Con Carli parlo quotidianamente, ho un confronto giornaliero con lui. Potrei dire che il presidente ha sempre ragione ma sarebbe una risposta da paraculo. La sua analisi, parlando di un avversario che ci ha asfaltato, la prendo come una motivazione per questa partita. Sento la fiducia della società, altrimenti avrei dato le dimissioni.