Tempo di lettura: 2 minuti

Gli studenti del liceo Munari di Acerra (Napoli), ad indirizzo Economico sociale, hanno scritto una proposta di legge per il contrasto al linguaggio dell’odio sulle piattaforme social, con tanto di pene detentive e sanzioni pecuniarie, per partecipare ad un’iniziativa del Consiglio regionale campano. Ed il documento, ora, potrebbe essere portato realmente al vaglio del Consiglio regionale per essere trasformato in Legge. E’ quanto ha annunciato la consigliera regionale Vittoria Lettieri, originaria di Acerra, la quale aveva sollecitato gli studenti del Munari a partecipare all’iniziativa regionale “Ragazzi in aula”, e che nei giorni scorsi li ha poi accolti nella sede dell’Ente sovracomunale per la simulazione di discussione e votazione.

I ragazzi sono stati bravissimi – ha raccontato – porterò il loro testo nelle apposite commissioni per cercare di farlo arrivare in aula ed approvare così una legge destinata soprattutto ai giovani e scritta direttamente dai ragazzi”.

Nella proposta di legge contro il linguaggio dell’odio, gli studenti hanno dato particolare rilevanza agli haters dei social media, ed alla mancanza di leggi che puniscano il fenomeno “dell’hate speech” nei commenti sui social, “blandi presi singolarmente, ma che nel loro insieme sono tali da emarginare e discriminare la persona verso cui sono rivolti pur non integrando ipotesi delittuose già normate”. I ragazzi, richiamando leggi nazionali ed europee, hanno proposto, tra l’altro, l’introduzione di un reato di “pubblicazione di parole di odio”, e la previsione di una pena detentiva di minimo tre anni, oltre ad un risarcimento danni con inversione dell’onere della prova; la costituzione di un osservatorio regionale; un protocollo d’Intesa con il Ministero dell’Interno, e l’impegno della Regione a farsi promotrice di una legge nazionale ad hoc.

Questi giovani studiano diritto – ha concluso Lettieri – ed hanno dimostrato, grazie anche ai loro docenti, di conoscere bene i testi legislativi, inserendo quanto necessario per una proposta di legge regionale, finanche la copertura finanziaria. In questo momento c’è tanto bisogno di promuovere la “gentilezza” delle azioni e del linguaggio, e per questo porterò il testo nelle sedi opportune per trasformarlo in legge. Spero di riuscire a riportare gli studenti in aula in occasione della eventuale reale votazione del loro lavoro”.