Una nuova panchina rossa simbolo contro la violenza sulle donne. La Casa Circondariale di Benevento diretta da Gianfranco Marcello ha donato una panchina rossa all’Istituto Sant’Angelo a Sasso. Questa mattina la consegna. Un’occasione per trasmettere un messaggio di totale chiusura alla violenza anche dopo l’ultimo tragico femminicidio di Giulia, la ragazza 22enne uccisa dal suo ex fidanzato. La Casa Circondariale entra nelle scuole per divulgare un messaggio di speranza. L’Istituto a breve proporrà un decalogo dei segnali anomali, cosa fare in casi sospetti e dove i bambini possano capire realmente quali siano le forme di percolo. Il sindaco Mastella è pronto a riattivare la linea con gli psicologi, uno strumento molto utile in epoca covid e questa mattina il primo cittadino ha voluto lanciare questa nuova apertura per chi ne ha bisogno. Striscioni, poesie per dire ancora una volta no al femminicidio da parte degli alunni. Il dirigente scolastico Michele Ruscello ha sottolineato: “E’ un’iniziativa di alto profilo. Occorre combattere la violenza in genere. La scuola è un presidio importante ma forse non basta. Dobbiamo dare continui segnali ai giovani di non usare la violenza. Noi siamo dotati di intelligenza, di cervello, di parole, occorre rispettare l’essere umano. E le donne devono sentirsi di libere di comportarsi e di vestirsi altrimenti è tutto vergognoso”.
Il primo cittadino ha sottolineato: “Serve sensibilità comune e dialogo costante. Occorre recuperare valori, bisogna ascoltare l’altra persona, soprattutto in famiglia. Tra genitori e figli non c’è ascolto. Occorre recuperare questa dimensione”.
Il sindaco ha però una sua idea su quanto è successo alla povera Giulia: “Non dipende dalla società patriarcale. Non è colpa dell’educazione cattolica come dice qualcuno. Occorre educazione, serve la mobilitazione di tutti soprattutto di noi come istituzioni”.
Assente il direttore del carcere Marcello, è intervenuta Gabriella Polcino capo area giuridico pedagogica presso l’istituto penitenziario che ha rimarcato l’obiettivo di educare le giovani generazioni su un tema assai delicato contro la violenza di genere.