“Noi siamo al fianco delle donne ma per aiutarle abbiamo bisogno della fiducia dei cittadini”. Lo ribadisce con forza il maresciallo capo dei carabinieri Francesca Bocchino, ospite questa mattina dell’Istituto Aurigemma di Monteforte insieme al brigadiere Massimiliano Pirozzi. Un incontro fortemente voluto dalla dirigente Filomena Colella, che si inserisce nell’ambito della campagna di prevenzione promossa dal comando dei Carabinieri di Avellino “Innamorati di te”.
“Siete tutti piccoli aiutanti dei carabinieri nella lotta alla violenza di genere. Quello che oggi avete imparato dovrete riferirlo ai vostri amici e genitori” ha sottolineato il maresciallo Bocchino, ponendo l’accento sull’importanza di puntare sull’educazione delle nuove generazioni per arginare quella che è diventata una piaga sociale.
“Oggi il vero problema – ha spiegato – è l’informazione, far comprendere alle donne che devono chiedere aiuto quando il loro partner esercita su di loro una qualsiasi forma di violenza, che sia economica, psicologica o fisica”. Quindi l’appello ai ragazzi “Quando vi rendete conto che c’è qualcosa che non va, parlatene con un adulto. Dove non arriviamo noi, potete arrivare voi. Dovete imparare a riconoscere situazioni di pericolo e riferirle immediatamente”.
Punto di partenza del confronto l’omicidio di Giulia Cecchettin da parte dell’ex fidanzato “La storia di Giulia è quella di tante altre ragazze che non si rendono conto di vivere una situazione di violenza. Per questo non abbiamo potuto aiutarla. Una violenza cominciata con i tentativi di isolarla e controllarla da parte dell’ex fidanzata. La morte di Giulia è responsabilità di tutti.
Quando un uomo comincia a fare in modo che le vostre decisioni non siano libere è il momento di scappare”. Il Maresciallo Bocchino ha illustrato quindi i pericoli e i reati collegati alla Rete, mettendo in guardia gli studenti dalle amicizie e conoscenze virtuali. A introdurre l’incontro la dirigente Filomena Colella che ha ricordato Giulia Cecchettin, leggendo la toccante lettera della sorella Elena, invitando le ragazze a perseguire i propri sogni e a non rinunciare alla propria libertà e indipendenza”.