Il 23 novembre 1980 un disastroso terremoto colpì la Campania ed oggi, inevitabilmente, oltre il ricordo molti sindaci raccontano che cosa hanno fatto per ridurre i danni in caso di sisma.
A Benevento è stato fatto poco o niente e pure le costosissime perizie alle scuole affidate a tecnici esterni al Comune, hanno dato esiti davvero strani con decisioni sui lavori da eseguire altrettanto incomprensibili.
Alcune perizie si contraddicono tra loro, ad esempio quelle per la Scuola media del rione ferrovia”. così in una nota Gabriele Corona del movimento “Altra Benevento è possibile”.
“Le scuole Federico Torre e Nicola Sala devono essere abbattute – aggiunge – e ricostruite ma sono ancora frequentate perché, secondo gli amministratori comunali, le perizie non avrebbero accertato pericoli imminenti.
La scuola elementare Silvio Pellico, al rione Liberà, è stata chiusa improvvisamente il 19 gennaio 2019 a seguito di una perizia che aveva stabilito la necessità di abbatterla e ricostruirla.
Il Comune si precipitò a chiedere alla Regione il necessario finanziamento, ma l’anno dopo ha fatto eseguire dei lavori per l’adeguamento antincendio, come se la scuola fosse ancora idonea e avesse bisogno solo di piccoli lavori.
Ad oggi, però, dopo quasi cinque anni, quella scuola è ancora chiusa, abbandonata.
Nello stesso quartiere è chiusa anche la scuola media Bosco Lucarelli. Ad ottobre 2021 dovevano cominciare i lavori per il costo di otto milioni di euro da parte di una ditta scelta a seguito di gara ma quell’istituto è ancora chiuso, non c’è neppure il cantiere e anche in questo caso i giovanissimi studenti sono costretti a frequentare altre scuole lontane dal rione.
Perché? Non lo spiega il loquace sindaco Mastella, neppure oggi e neanche dal suo profilo facebook.
Stamattina, infatti, si è limitato a scrivere: “Oggi 23 novembre San Clemente papa. I suoi persecutori gli mettevano una pietra legata ad una corda e lo gettavano in acqua , ma lui riemergeva sempre . Un po’ la mia vita politica è stata cosi. Mi davano per morto e sono sempre riemerso”.
Insomma non perde occasione l’ex Ministro della Giustizia per presentarsi come vittima dei suoi oppositori, ma anche questa volta ha sbagliato.
Secondo la leggenda, il vescovo Clemente, detto il Romano, fu gettato in mare con un’àncora di ferro al collo per ordine dell’Imperatore Traiano, quello del famoso Arco beneventano, ma non resuscitò.
Invece, secondo la storia, quel vescovo fu tra i primi a “rinunciare all’incarico”.
Potrebbe farci un pensiero pure il sindaco Clemente – Mastella.
Considerate le sue ultime esternazioni pubbliche su concorsopoli, i suoi ricordi ossessivi sulle visite di Zamparini del 2006, le colpe di “quelli di prima” che sono quasi tutti diventati “quelli di adesso” e il comportamento stizzito con i giornalisti colpevoli di fare domande, la sua abdicazione sarebbe cosa buona e giusta”.