I Carabinieri del Comando Provinciale di Avellino, nella Santuario del Santissimo Rosario hanno celebrato la Virgo Fidelis, l’82° Anniversario della Battaglia di Culquaber e la Giornata dell’Orfano. La celebrazione ha visto la partecipazione di autorità civili e militari, degli orfani e delle vedove dell’Arma nonché di una vasta rappresentanza di Carabinieri, sia in servizio che in congedo, e di loro familiari. La messa, celebrata da S.E. il Vescovo di Avellino Monsignor Arturo Aiello. All’evento presenti le autorità civili e militari.
Al termine l’Ufficiale ha indirizzato un saluto e un ringraziamento alle Autorità civili, politiche, militari e religiose che con la loro presenza hanno confermato i sentimenti di stima e considerazione nei confronti dell’Arma dei Carabinieri, ai suoi uomini per l’impegno e l’abnegazione che quotidianamente pongono per garantire sicurezza e rispetto della legalità nonché alle Associazioni Combattentistiche e d’Arma ed alle varie rappresentanze dell’Associazione Nazionale Carabinieri della giurisdizione.
“Ritengo che ci sia un unico filo ideale che collega i martiri della battaglia di Culqualber, i martiri di Teverola, Salvo D’Acquisto, il Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, i caduti di Nassiriya fino ai carabinieri che hanno scavato durante il sisma del 1980 per prestare il proprio soccorso alle popolazioni – spiega, il Comandante Provinciale dei Carabinieri Domenico Albanese – Tutto ciò è un unico filo conduttore costituito dal giuramento di fedeltà, lo stesso a cui obbediscono ogni giorno i carabinieri che operano nelle nostre strade o territori, per garantire sicurezza”.
“Sul tema della violenza in genere investiamo moltissime risorse – afferma – E’ un tema che ci vede accanto alle autorità giudiziarie, ma anche a quelle sociali che contribuiscono a fermare questo fenomeno ma soprattutto ad intercettare quelle situazioni è fondamentale il nostro intervento tempestivo per evitare conseguenze peggiori. L’invito costante è a superare ogni timore o riluttanza, contattarci e denunciare, poiché è da questi presupposti che possiamo intervenire in modo efficace, prevenendo conseguenze più gravi”.