Tempo di lettura: 3 minuti

Ancora follia e pericolo nel carcere di Avellino. Permane dunque alta la tensione nelle carceri della Campania. Una situazione sempre critica ed allarmante”, commenta Tiziana Guacci, segretario regionale per la Campania del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, il primo e più rappresentativo della Categoria, che racconta le ultime ore di follia nel carcere irpino: “Ancora un grave fatto violento all’interno delle carceri campane, e segnatamente nel penitenziario irpino, dove un detenuto ha dapprima nella tarda mattinata di ieri incendiato delle lenzuola che aveva in cella e successivamente non contento nel primo pomeriggio lo stesso detenuto ha dato fuoco ai suoi indumenti personali. In brevissimo tempo le fiamme e un denso fumo si sono propagati nell’intero reparto. Solamente grazie al tempestivo intervento del personale di Polizia Penitenziaria si è riusciti a spegnere l’incendio e riportare l’ordine all’interno del Reparto. Al termine delle operazioni i poliziotti intervenuti sono dovuti ricorrere alle cure del vicino ospedale.

Sempre nella giornata di ieri un’agente di polizia penitenziaria ha trovato un ingente quantitativo di hashish ben occultato in un pacco destinato ad un detenuto”. 

“Il Sappe evidenzia come senza la professionalità e l’alto senso del dovere profuso dal personale di Polizia Penitenziaria questi gravi eventi avrebbero di certo prodotto conseguenze molto ben più gravi”, conclude la sindacalista.

Sono stati momenti di grande tensione”, aggiunge Donato Capece, segretario generale del SAPPE. “Per fortuna è stato tempestivo il pronto intervento del personale di Polizia Penitenziaria, accorso per spegnere l’incendio e salvare il detenuto”. Amaro il commento del leader del SAPPE: “Anche questa volta la professionalità della Polizia Penitenziaria ha scongiurato il drastico evento ma purtroppo gli strumenti a disposizioni sono pochi, comprese le maschere antifumo e tutte le attrezzature specifiche per il pronto intervento. Paghiamo ancora lo scotto di una Amministrazione carente da ogni lato e per le assegnazioni incondizionata di personaggi violenti, arroganti e pericolosi, non confacenti all’istituto”. Basta! Anche questo è un grave evento critico annunciato!”, conclude Capece, che ieri ha incontrato a Palazzo Chigi il presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni: “nessuna indulgenza verso chi aggredisce i nostri poliziotti. In questo senso va nella giusta direzione il nuovo Decreto Sicurezza del Governo, là dove prevede proprio un inasprimento di pena per i detenuti che aggrediscono il personale di Polizia Penitenziaria durante la permanenza e l’espiazione di pena in carcere”Capece ricorda di avere espresso nei giorni scorsi “apprezzamento anche per l’impegno assunto dal Ministro della Giustizia Carlo Nordio e dal suo omologo albanese Ulsi Manja che consentirà il trasferimento, presso gli istituti di pena del Paese d’origine, dei 1.940 detenuti albanesi ad oggi ristretti nelle carceri italiane”.