Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa a firma dell’Associazione ‘Schierarsi’ Piazza di Benevento.
In vista della redazione del nuovo Piano Urbanistico Comunale (P.U.C.) sono in arrivo gli incontri tematici, dovuti per legge, programmati dal Comune di Benevento ed aperti alla cittadinanza.
Essi sono calendarizzati in quattro giorni, classificati per aree tematiche.
La prima giornata, del prossimo 22 novembre, è dedicata ai “Tempi ed esigenze dei cittadini”:
per l’Associazione Schierarsi, quella della “inclusione e partecipazione” è materia a cui è costantemente allergico il governo cittadino in carica, che stronca come sterili polemiche gli inviti della cittadinanza, singola o associata, a migliorare la qualità della vita della nostra comunità. Ne sono alcuni esempi la richiesta di una gestione pubblica dell’Acqua, di un Bilancio partecipativo, di un Parco Archeologico in piazza Cardinal Pacca. Giace da anni, inoltre, in qualche Commissione consiliare la bozza di un “Regolamento per l’Amministrazione condivisa dei Beni Comuni”, contenente Patti collaborativi ispirati all’art.118 della Costituzione sulla Sussidiarietà. Rimaniamo ancora in attesa dell’attivazione degli organismi di partecipazione contemplati dall’art. 74 dello Statuto comunale di Benevento: Conferenza Economica Cittadina, Conferenza degli Enti e degli Operatori Culturali, Forum dei cittadini. Sui tempi della città occorrerebbe inoltre attuare un “Piano territoriale degli Orari”, capace di combattere efficacemente il persistente inquinamento da polveri sottili e contrastare l’uso privato delle auto a favore del rilancio di un trasporto pubblico locale sostenibile.
La seconda giornata sul P.U.C., del 29 novembre, è dedicata alla “Città sicura: ambiente e sociale”:
riguardo all’Ambiente, denunciamo la scarsa attenzione alla forestazione urbana, al contenimento del consumo di suolo, alla valorizzazione delle Contrade, che vivono in oggettive condizioni di criticità e non possono accontentarsi della sola istituzione della toponomastica. Dopo la devastante alluvione del 2015, l’incoraggiante prospettiva istituzionale di un “Contratto di Fiume” è purtroppo scomparsa dall’orizzonte. La crisi della sanità pubblica, poi, è un tasto sempre più dolente, che si associa alla fuga dei tanti giovani senza lavoro, espulsi da una perenne crisi economia locale.
La terza giornata del 6 dicembre è dedicata alla “Cultura, transizione e percezione del territorio”:
non è accettabile l’aver trascurato la possibilità di poter divenire “Capitale italiana della Cultura”, scegliendo di inseguire un secondo riconoscimento UNESCO con l’Appia antica, dopo avere continuato a sprecare, ormai da oltre un decennio, quello ottenuto per il Complesso di Santa Sofia. A ciò si aggiunge la discutibile gestione della “Fondazione Città Spettacolo”, che ha introdotto il pagamento dei gettoni per il Consiglio di amministrazione, con perdita nel 2022 di circa 13.000 euro.
L’ultima delle quattro giornate sul P.U.C. del 13 dicembre è riservata alla “Città produttiva”:
nell’ottobre del 2019, affiancato dalla Provincia, il Comune avviò l’iter per l’approvazione di un CIS (Contratto Istituzionale di Sviluppo), suggerito dall’opposizione e caldeggiato anche all’interno del Forum delle Aree Interne. Anche del CIS si è persa traccia. È recente tuttavia la programmazione di un nuovo progetto strategico, questa volta condivisibile: “Benevento Città congressuale”, con il recupero dell’ex Tabacchificio di Via XXV Luglio e l’utilizzo aggiuntivo di Villa dei Papi.
Considerato che anche questa idea è partita dall’opposizione, l’auspicio è di vedere finalmente accantonata la perenne campagna elettorale di questa Amministrazione, con il riconoscimento, senza limitazioni, di una concreta partecipazione della cittadinanza attiva, a beneficio esclusivo della città.