il 17 novembre si fermeranno i lavoratori dei trasporti per manifestare contro scelte che rischiano di mettere in ginocchio tutto il Paese. La Filt Cgil con Giuseppe Anzalone ha annunciato i motivi dello sciopero
perché
per i trasporti servono necessariamente risorse per rinnovare i contratti e garantire salari adeguati al costo della vita e riduzioni di orari e carichi di lavoro;
necessitano interventi normativi che riducano la precarietà con l’applicazione e il rafforzamento delle norme sulla sicurezza sul lavoro visto le frequenti aggressioni, infortuni e morti sul lavoro;
questo Governo ha cancellato il Piano nazionale dei trasporti e della logistica, strumento che deve essere utilizzato per non lasciare mano libera alle aziende, vincolandole al rispetto dei lavoratori e delle lavoratrici, alla compatibilità con i territori e utile a contrastare la formazione di ulteriori e pericolose posizioni di monopolio;
Scioperiamo per dire no nel fare cassa attraverso nuove privatizzazioni come con il Gruppo Fs Italiane ed Enav, cosa che indebolirebbe le poche aziende strategiche italiane ancora rimaste;
per una Legge di Bilancio che non interviene sul Fondo Nazionale Trasporti, il cui sotto finanziamento sta producendo la riduzione del servizio di Trasporto Pubblico Locale e condizioni di lavoro sempre peggiori;
perché reputiamo giusto e necessario rivedere le tabelle dei lavori usuranti, che oggi escludono tante lavoratrici e lavoratori dei trasporti che invece ne avrebbero tutte le caratteristiche.
perché si penalizza l’Ape Sociale, innalzando i requisiti a 63 anni e 5 mesi;
perché siano regolamentate, nel settore Taxi, le piattaforme con specifico DPCM e siano emanati i decreti attuativi della legge 12/2019. Rappresentiamo che un trasporto pubblico efficiente è garante di servizi essenziali e di diritti fondamentali, rendendo maggiormente vivibile un territorio. Scioperiamo per un Paese migliore e più equo!!!
FLC CGIL BENEVENTO, Evelina Viele
I settori della Conoscenza dicono quindi un fermo NO alla volontà espressa da questo Governo di smantellare il sistema dell’ISTRUZIONE PUBBLICA e il DIRITTO ALLO STUDIO nel nostro Paese garantito ad ogni cittadino, come sancito dalla Carta Costituzionale.
LE RAGIONI DELLA NOSTRA PROTESTA:
- SALARIO E CONTRATTI: Chiediamo lo stanziamento nella legge di bilancio 2024 di risorse adeguate per il rinnovo dei contratti per tutto il personale, stabile e precario, per rispondere alla perdita del potere di acquisto, a fronte di un’inflazione cumulata pari al 18% in tre anni.
- CANCELLAZIONE DEL PRECARIATO: Chiediamo lo stanziamento di risorse finalizzate a sanare l’annoso e ormai strutturale problema del precariato in tutti i settori del comparto Istruzione e ricerca.
- INVESTIMENTI E STOP ALLE PRIVATIZZAZIONI NEI SETTORI DELLA CONOSCENZA: Chiediamo investimenti strutturali in tutti i nostri settori, a partire dal significativo incremento delle risorse per gli organici, ampliamento del tempo scuola e dell’offerta formativa, la ricerca di base e il diritto allo studio,
- STOP ALLE PRIVATIZZAZIONI NEI SETTORI DELLA CONOSCENZA: Chiediamo il blocco di tutte le iniziative legislative finalizzate ad una privatizzazione di pezzi del sistema pubblico di Istruzione e ricerca, a partire dalla riforma della filiera tecnica e professionale, e dalle proposte di piena parificazione del sistema pubblico e statale al sistema privato, sulla base di una malintesa libertà di scelta delle famiglie.
- BLOCCO IMMEDIATO DEI PROGETTI DI DIMENSIONAMENTO SCOLASTICO E AUTONOMIA DIFFERENZIATA: Chiediamo il blocco immediato di iniziative di disinvestimento e impoverimento come il dimensionamento scolastico. La Conoscenza è un bene universale che non può dipendere da politiche a geografia variabile, dal luogo in cui nasci o in cui vivi, come vorrebbe il disegno di legge sull’autonomia differenziata che spacca e disunisce il paese, riduce diritti e retribuzioni, privatizza la scuola. L’ ISTRUZIONE è l’unico strumento determinante per una reale uguaglianza civile e sociale e va garantita con i fatti non con gli spot e le false promesse.
FUNZIONE PUBBLICA CGIL, Mimmo Raffa
- Non ci sono risorse economiche per rinnovare i contratti, e gli stanziamenti previsti non sono sufficienti neppure ad adeguare gli stipendi al costo della vita;
- Non ci sono investimenti per garantire assunzioni e servizi pubblici, ancora meno per attuare subito l’indispensabile piano straordinario di reclutamento di cui la P.A. ha assoluto Negli ultimi 9 anni sono andate in pensione quasi
100.000 lavoratrici e lavoratori, mandando così in crisi l’accesso alle prestazioni pubbliche rivolte ai cittadini.
- Non ci sono soldi sufficienti a portare a termine la valorizzazione professionale delle lavoratrici e lavoratori;
- Non ci sono risorse economiche per la stabilizzazione dei precari (precari PNRR, PON coesione, terremoto Catania e tanti altri), che restano senza impiego e, soprattutto, senza alcuna prospettiva di vita;
- C’è invece, un pesante taglio alle pensioni del personale,
- E c’è un insostenibile taglio di 600 milioni di euro per le Regioni, le Province, le Città Metropolitane e i Comuni che mette ulteriormente a rischio l’erogazione e l’accesso ai servizi da parte dei
- Quanto stanziato per la sanità pubblica è totalmente insufficiente a salvaguardare il SSN, ad eliminare le liste d’attesa, a stabilizzare i precari e per fare nuove assunzioni.
- Vogliamo tutelare il salario di tutti i lavoratori dei servizi pubblici, anche quelli con contratti privati, occorrono più risorse per finanziare adeguatamente tutti i servizi ed evitare il dumping contrattuale
CAMERA DEL LAVORO CGIL DI BENEVENTO, Luciano Valle
Le motivazioni sono tante e invitiamo la cittadinanza tutta ad unirsi alla protesta.
Ci battiamo contro una visione di società non inclusiva, che arretra da un punto di vista dei diritti e che non affronta i veri problemi del Paese.
Una seria lotta all’evasione, una vera politica contro il precariato. Una mobilitazione che mette al centro una scuola e servizi pubblici di qualità, che diano risposte a tutti i cittadini siano essi delle aree metropolitane che delle aree interne disagiate. Insomma ci battiamo per una società che mette al centro i cittadini, i lavoratori, i pensionati ed i giovani.
Per un fisco equo e progressivo. Un sistema previdenziale giusto che dia garanzie anche e soprattutto alle future generazioni, con una pensione di garanzia. Ci battiamo per una vera politica industriale che tracci il percorso del nostro paese e crei occupazione buona e strutturale. La CGIL di BENEVENTO invita tutte le lavoratrici ed i lavoratori del settore dei Trasporti e logistica, della Conoscenza, pubblici e privati, dalle Scuola, all’Università, agli Enti di Ricerca, agli Enti di Formazione, ai Conservatori ed alle Accademie, del Pubblico Impiego e della Sanità a scioperare il 17 novembre per un Paese migliore e più equo perché così NON VA.
Porteremo la nostra protesta a Napoli in piazza del Plebiscito davanti LA PREFETTURA e non ci fermeremo finché non saremo ascoltati.