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Incassati sette punti in una settimana, il Benevento ha potuto preparare con relativa calma la trasferta di domani a Messina. I giallorossi affronteranno al “San Filippo-Franco Scoglio” l’undici di Giacomo Modica, reduce dal recupero di campionato perso contro il Taranto. A presentare la sfida di campionato ci ha pensato Matteo Andreoletti. Il tecnico della Strega è intervenuto in conferenza stampa questo pomeriggio.

Messina – Il fatto che nelle ultime settimane loro abbiano giocato ogni tre giorni potrà essere potenzialmente un vantaggio, anche se hanno fatto ampio turnover. Contro di noi mi aspetto mettano molte energie fresche. Noi abbiamo lavorato bene, abbiamo recuperato energie e farò scelte in base a quello che ho visto in settimana.

Scelte – Non mi sono mai trovato in difficoltà, ho una rosa ampia e di giocatori bravi. Andare a toccare qualcosa che funziona mi crea qualche turbativa, ma le scelte vanno fatte in base a quello che ho visto nell’ultima partita e in base a quello che ho visto in settimana. Queste sono le due situazioni che cerco di tenere sotto controllo.

Bolsius – Non mi sento di considerare insufficiente la prestazione col Potenza. Ha grandi qualità e può sempre determinare nell’uno contro uno. E’ un giocatore che mi tengo stretto, ci stiamo lavorando e credo che neanche lui sappia quanto sia forte. Deve migliore dal punto di vista tecnico-tattico, senza perdere la sua istintività.

Karic – L’ho usato in tutti i ruoli con le sue caratteristiche, corsa e intensità. E’ un equilibratore, ci permette di avere un centrocampista in più. Non ci si può aspettare la giocata qualitativa, ma può giocare sia a destra che a sinistra. 

Pinato e Ciciretti – Sono due situazioni molto diverse tra di loro. Amato va ritrovato dal punto di vista del minutaggio. Non mi aspetto che passi da zero a cento, passerà dagli allenamenti e dalle partite, acquisendo di volta in volta la condizione migliore. Pinato è ristabilito, il suo problema è convivere con il dolore. Non è al 100% dal punto di vista delle sensazioni, ogni tanto avverte ancora dolore alla caviglia.

Improta – Le migliori prestazioni le ha fatte a destra. Ha ricoperto tutti i ruoli, mi da tante soluzioni. Lo vedo meno sulla trequarti, ma può ricoprire più ruoli. Vorrei confrontarmi con lui per capire come mai si sia trovato meglio a destra.

Pinato – Ha determinate caratteristiche. Come ruolo è una mezzala, lo riteniamo un giocatore importante e allora abbiamo due possibilità: cambiare modulo o adattare un centrocampista più avanti. Ci potrebbe dare dei vantaggi, va capito quanto si trovi a suo agio giocare spalle alla porta. Lo valuteremo. Agazzi e Talia stanno facendo molto bene in mezzo in questo momento, Pinato dovrà riconquistarsi il ruolo. 

Concretezza – E’ legata alla mancanza di lucidità, nelle ultime partite abbiamo creato diverse occasioni. Stiamo facendo fatica a chiudere le partite, dobbiamo lavorare ma non sono preoccupato. Ferrante è un attaccante ed è normale che abbia voglia di ritrovare il gol, mi sento di dirgli di non cercarlo con insistenza perché arriverà. Il rientro di Marotta è molto importante, quando hai bisogno di schiacciare l’avversario in area di rigore un giocatore come lui può fare bene. Un rientro importante perché ritroviamo un leader, oltre a un calciatore che può darci maggiori soluzioni.

Sinistra – Le risposte che mi aspetto da chi non gioca sono quelle di Masciangelo. Ha avuto un’opportunità che non gli ha regalato nessuno, si è fatto trovare pronto quando è stato chiamato in causa. E’ stato il modo giusto per dirmi che c’è. Penso di riproporlo, sapendo che al suo fianco c’è un giocatore di affidabilità come Benedetti, un soldato destinato a ritagliarsi il suo spazio.

Bilancio – Sono qui da quattro mesi e mi sembrano quattro anni, sono stati tosti e impegnativi. Alleno la squadra più importante della mia carriera e ci ho messo sempre tutto. La soddisfazione più bella è sapere da dove siamo partiti, abbiamo creato un qualcosa: chi gioca col Benevento onora la maglia. E’ l’obiettivo più importante che abbiamo centrato. 

Ciano – Non sono preoccupato che non abbia segnato. Ha qualità balistiche e visione di gioco, credo sia solo una questione di… situazioni. Le occasioni importanti le ha avute, sarei preoccupato se non le avesse avute. Il gol arriverà, spero già nella prossima partita. Pensiamo all’obiettivo di squadra che è quello più importante. Abbiamo ancora margini di crescita, ci sono i presupposti per fare una stagione importante.

Campionato – Dire che la Juve Stabia è la rivelazione mi sembra abbastanza facile. Il Picerno è una realtà che conosco, ha un vissuto diverso. Le famose squadre favorite come Avellino, Crotone e Catania arriveranno nelle posizioni importanti perché hanno qualità importanti.

Idee – Credo che non ci sia nulla di più importante del bene della squadra. Non ho messo da parte le mie idee, ci stiamo arrivando piano piano, ho solo pensato che il percorso fosse più lento di quello che mi aspettavo. So che qualche allenatore preferisce vendere la sua idea, io non devo vendere me stesso o mettermi in vetrina, devo fare un campionato di livello con una società importante. Nel medio-lungo periodo l’intenzione è avvicinarsi alla mia idea di calcio, in questo momento c’era bisogno di altro.

Pastina – Le referenze su di lui erano pessime, soprattutto per la professionalità e la serietà. Io non ho fatto nulla, qualcuno magari ci avrà parlato. Lo avevo visto in video e avevo intravisto delle qualità che potessero essere utili nella mia idea di calcio. Dal primo giorno ha spinto al massimo, forse è maturato, non dimentichiamoci che è un 2001. Secondo me ha margini di crescita incredibili, non si deve accontentare perché può esprimersi con maggiore qualità. 

Regalo – Il grande obiettivo sarebbe rimanere in panchina fino a Natale. Battute a parte, ne parliamo spesso con il direttore e sarebbe troppo facile dire che manca qualcosa. L’obiettivo più bello sarebbe andare in battaglia con i nostri soldati. Fare valutazioni diverse non porterebbe grandi vantaggi. Il mio intento è spingere oltre i loro limiti i giocatori che hanno un rendimento più basso. Se tra due mesi dovesse mancare qualcosa la società si farà trovare pronta. 

Capellini – La difesa è il mio più grande dubbio. Escludere Terranova è complicato. I quattro più impiegati hanno risposto con grande qualità, potenzialmente uno dovrà stare fuori e diventa complicato escluderne uno. Per sbagliare il meno possibile devo valutare cosa richiede la partita. 

Avversario – C’è da lavorare tanto sulla qualità dell’avversario. Il Messina ha raccolto la maggior parte dei punti in casa e questo qualifica una squadra che gioca su un campo ‘enorme’. E’ stata l’unica a fermare l’Avellino di Pazienza e questo è un altro motivo di preoccupazione. E’ la squadra più zemaniana del girone, gioca col 4-3-3 e ha un’identità chiara. Rispetto al Potenza ci saranno momenti in cui dovremo difenderci, provando a ripartire. Dovremo andare a prenderci il dominio per la maggior parte del tempo, consapevoli delle qualità dell’avversario.

Giovani – Non credo che per i giovani siano sei mesi persi. Sapevamo che all’interno di una rosa ampia, qualche ragazzo avrebbe avuto meno spazio. La scelta è stata quella di farli lavorare con l’allenatore e con lo staff tecnico per farli crescere. I ragazzi lo sanno, è chiaro che la crescita passa per le partite e in base a questo faremo le valutazioni. La priorità, però, sarà il Benevento.