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Oltre a denaro contante, tre fabbricati e quattro terreni figurano anche cinque lingotti d’oro e un orologio di considerevole valore tra ai beni sequestrati dai finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli nell’ambito di una indagine coordinata dalla procura di Nola su una ingente frode fiscale basata sull’import dall’estero batterie, rullini fotografici, articoli per fumatori e cavi elettrici e sull’omesso versamento dell’Iva. Il valore complessivo dei beni ammonta a quasi 5,6 milioni di euro: il sequestro è stato notificato a quattro quattro società di capitali dell’hinterland napoletano finite sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti nell’aprile del 2021. Gli accertamenti delle fiamme gialle di Casalnuovo hanno ricostruito il modus operandi di tre società “cartiere” che importavano la merce nel territorio italiano senza pagare l’Iva per poi rivenderla – sottocosto – a una quarta società, effettivamente operante, che cedeva a sua volta i prodotti ai destinatari finali. La “frode carosello” messa in piedi dai quattro rappresentanti legali delle società- tutti indagati per i reati di emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti – ha determinato un’evasione di Iva per oltre 5,5 milioni di euro.