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Contro la politica di austerity, il ridimensionamento del distretto socio-sanitario e una netta contrarietà all’idea del manager dell’Asl Gennaro Volpe di chiudere il servizio Unità Complessa delle Cure Primarie di San Giorgio del SannioSono queste le coordinate della ennesima lotta per i servizi sanitari sul territorio da parte delle Organizzazioni sindacali.
Il prossimo 19 novembre scadrebbe la convenzione con la cooperativa che eroga servizi di assistenza medica al territorio. Un presidio che garantirebbe assistenza 12 ore al giorno con ambulatori di medicina generala, pediatria e infermieri che offrono un servizio sanitario.
La Cisl, la Cgil e altre organizzazioni hanno avviato una mobilitazione affinché ci sia una proroga al servizio sanitario, facendo partire una raccolta firme per scongiurare la chiusura. Raggiunte 600 firme in  maniera telematica e 100 firme in presenza in poche ore di mobilitazione.
Nella area di mobilitazione presso la sede della ASL era presente, questa mattina, anche il sindaco di Calvi, Armando Rocco:Difendiamo un servizio strategico per tutta l’utenza del Medio Calore. Non comprendiamo perché adoperare tagli proprio in un contesto così fondamentale per quest’area. Con questa lotta si vuole garantire un diritto costituzionalmente tutelato che prevede una organizzazione ben specifica, specie nelle aree territoriali interne, di presidi territoriali funzionanti”.
Domenico Raffa della Fo Cgil ha sottolineato: “L’Asl con una propria delibera ha dichiarato concluso questo progetto. Questa struttura serve circa 30 mila utenti dei comuni medio Calore. L’Asl non ha dato nessun riscontro alle nostre richieste, come quella di avviare un tavolo tecnico per dare continuità al servizio e rivedere questa posizione. Siamo pronti ad arrivare fino a Palazzo Santa Lucia e far cambiare idea alla Regione Campania, solo per un assurda politica di austerity. Basta tagli lineari“.
Il referente della Cisl, Attilio Petrillo, ha rilasciato la seguente dichiarazione: “E’ una battaglia per il territorio e per i cittadini. Questa struttura deve continuare a operare, non si può penalizzare dal punto di vista sanitario. Non siamo più disponibili ad atteggiamenti distratti dalla management, loro vorrebbero fare una casa di comunità in questa zona. Mettiamo invece al centro il territorio e cittadini”.