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“Le risposte che avevamo avuto rispetto ai problemi che manifestava la squadra non erano soddisfacenti e quindi, velocemente, abbiamo pensato di invertire la rotta”. E’ chiaro il direttore dell’area tecnico dell’Avellino, Giorgio Perinetti intervenuto a Sportitalia. “Michele Pazienza era l’alternativa a Massimo Rastelli già in estate – svela – A  giugno poi abbiamo fatto prima dei ragionamenti, che hanno portato inizialmente alla riconferma di Rastelli. Poi abbiamo deciso di ripartire da Pazienza, che ritenevamo l’uomo giusto. L’aspetto più importante che qui ad Avellino, c’è una proprietà che dà convinzione di poter credere nel futuro. Aspetto raro nel mondo del calcio”.

Il mercato? Se ci sarà a gennaio faremo le valutazioni opportune – dice Perinetti –  Ma parlare ora di mercato, mi sembrerebbe di svilire il lavoro di ragazzi che stanno facendo veramente bene. Abbiamo costruito la squadra sulla base del 4-3-1-2 poi con Pazienza siamo passati al 3-5-2,  dovremo riequilibrare numericamente i tre reparti, in base alle necessità”.

“Ho vissuto tantissime emozioni da calciatore in piazze importanti, ma da allenatore è diverso – fa eco il trainer di San Severo – Tornare ad Avellino e trovare tutta quella gente, per ringraziarci, è stato veramente incredibile. Ci hanno ringraziato del risultato ottenuto, ma soprattutto per come era arrivato, per aver fatto ciò che loro ci avevano chiesto il giorno prima“. “Qui ho trovato dei calciatori dalle qualità importanti e che non mi sembrava opportuno tenere fuori. Questi erano i calciatori più esperti, con più campionati alle spalle, e su cui fare affidamento soprattutto in un primo momento, per avere il tempo di conoscere approfonditamente l’organico a disposizione, da qui la scelta di puntare sul 3-5-2”. “Testa a testa con il Benevento? Parlarne significherebbe farci del male, non per togliere valore alla squadra che mi ritrovo ad allenare”.

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