“Non solo l’amministrazione Mastella è quella del fare, ma è anche quella del correggere e rammendare tante eredità distorte del passato. Per questo chi – dalla minoranza – si lancia in una sequela di accuse, fa esercizio ingeneroso e non veritiero”, così il consigliere di maggioranza Italo Barbieri.
“Ci vuole un bel coraggio a criticare l’amministrazione sull’Hortus conclusus. Questo splendido sito mai come ora è stato e sarà valorizzato. Stiamo aprendo nei week end, presto sarà sempre fruibile. Siamo orgogliosi di aver tagliato un nastro, alla presenza del ministro Sangiuliano, che ha ridato smalto e riqualificato un luogo simbolo della città. Così come siamo orgogliosi di poter presto mettere a dispisizione delle famiglie dei bimbi con disturbi dello spettro autistico la Casa di Jonas. Ma quale opera incompleta? Stiamo lavorando con l’Asl per la destinazione del resto della struttura che peraltro era diroccata da venti anni. La fretta – di criticare – si dimostrerà presto cattiva consigliera”, prosegue Barbieri.
“Ribadiamo che abbiamo dovuto fronteggiare una mole di guai e errori provenienti dal passato. Incredibile citare piazza Duomo: noi abbiamo rimosso la gru, reso transitabile l’area per i pedoni, sistemato i marciapiedi e ottenuto un finanziamento per progettarne la riqualificazione. Così come accadrà per l’ex Malies, dove abbiamo districato un groviglio di guai provenienti dal passato: cancelleremo il degrado che in passato si era impadronito dell’area. In una città dove mancavano perfino i numeri civici nelle contrade, abbiamo provveduto anche a garantire questa elementare esigenza di civiltà urbana. Benevento avrà una Stazione modello, hub dell’Alta Velocità. Dopo anni, torniamo città dei teatri: il Teatro Comunale è tornato casa della cultura cittadina e proseguiremo su questa strada. Sottolineo pure il lavoro di valorizzazione con l’illuminazione di tanti monumenti cittadini. Un mosaico di progetti e opere concrete di cui siamo fieri: assieme al sindaco Mastella, contiamo di tagliare ancora molti nastri e inaugurare molte opere. Senza trionfalismi ma nella consapevolezza che la direzione è quella giusta”‘, conclude Barbieri.