I lavoratori ASIDEP hanno annunciato che, a partire dal venerdì 27 ottobre, saranno impossibilitati a recarsi sui luoghi di lavoro e di fatto avviano lo sciopero.
Dopo la comunicazione da parte della curatela fallimentare della data presunta dei licenziamenti, prevista per il 30 novembre, dei 55 dipendenti Asidep, nella sede di Pianodardine si è riunita l’assemblea dei lavoratori.
La prima decisione è stata quella di fermare la depurazione industriale da parte delle maestranze della partecipata del Consorzio per l’area di sviluppo. La seconda di riavviare la trattativa con Irpiniambiente, alla luce del fatto che l’Asi vorrebbe affidare il servizio ad un privato pagando circa 200mila euro al mese.
Gli impianti di depurazione delle acque gestiti dall’ASIDEP svolgono un ruolo cruciale nel trattamento dei reflui e nella fornitura di acqua potabile alla comunità. La capacità di trattamento dei reflui in questi impianti va dalle 24 alle 48 ore. Pertanto, con il personale in sciopero e impossibilitato a monitorare il processo, gli impianti saranno costretti a mettere in accumulo i rifiuti, con il rischio di causare un’effettiva emergenza ambientale.
Per questo il Segretario generale della Cgil, Franco Fiordellissi avverte le strutture che “a fronte dello sciopero dei lavoratori e lavoratrici ASIDEP, ovvero depurazione industriale, non essendo considerata servizio essenziale pubblico; potrebbe nelle prossime ore portare a criticità se non proprio il blocco delle produzioni industriali in quanto il conferimento nei depuratori dei reflui industriali porterebbe alla tracimazione dei reflui nei fiumi ecc; per cui ognuno che può o viene contattato da industriali sa che lo sciopero è dovuto al mancato pagamento delle ultime tre mensilità, il rischio licenziamenti del personale e la mancata chiarezza sul ( se esiste) progetto industriale futuro; tutto questo ha determinato la dichiarazione di sciopero, facciamo quindi sapere agli industriali e i sindaci per agire onde evitare il blocco e promuovere degna soluzione “Generale”.