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Come giudico il Governo Meloni? Francamente in maniera negativa. L’ho apprezzato all’inizio per la precedente legge Finanziaria, non abbiamo avuto disastri finanziari. Ma per il resto non so dire di cosa dovremmo essere soddisfatti“. A parlare è il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ospite a La7 de “L’aria che tira”.
Il governatore, sollecitato dalle domande del conduttore, David Parenzo, ha aggiunto: “Sento che dovremmo essere soddisfatti del pagamento della terza rata del Pnrr: niente di meno, sei mesi di ritardo sono diventati un merito? Francamente no. Trovo sconcertante e gravissima poi la posizione del Governo sul Sud: sono un anno e due mesi che risultano bloccati fondi di Sviluppo e Coesione”.
Alle sollecitazioni del suo intervistatore sul ministro Fitto, De Luca aggiunge: “Dovrebbe essere Fitto a porsi qualche problema. Ci saremmo aspettati qualche attenzione in più. Per legge, i fondi di Sviluppo e Coesione vanno per l’80 per cento al sud. Se raccontassi il calvario a cui siamo costretti, lei chiamerebbe gli infermieri. È sconcertante. Ripeto, da un anno e due mesi non arriva un euro al Sud. Risorse che servirebbero per aprire cantieri e creare lavoro”.

Il Pd deve parlare agli ultimi? E ci mancherebbe altro. Il Pd ha un radicamento nel mondo del lavoro e della povera gente. Ma il problema del Partito Democratico e che non possiamo agitare bandiere identitarie per poi verificare che il governo lo guidano gli altri. Non basta dire: ‘Noi rappresentiamo gli ultimi’. Questo è il punto di partenza, ma poi bisogna parlare alla parte maggioritaria dell’Italia, Altrimenti Giorgia Meloni governerà per altri venti anni”. A sostenerlo è il governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca, intervenuto in diretta durante la trasmissione televisiva di La7 “L’aria che tira”.
Rispondendo alle domande del conduttore David Parenzo, che ha ricordato il libro scritto dal presidente campano (“Nonostante il Pd. Fra partito fluido, Pnrr al palo, Sud tradito e passioni tristi”, edito da Piemme), De Luca ha proseguito: “Dobbiamo affrontare argomenti mai toccati dal Pd, partendo dalla sburocratizzazione radicale del nostro Paese. Non è possibile vivere in un Paese nel quale ogni iniziativa positiva viene frenata da una palude burocratico-amministrativa-giudiziaria francamente sconcertante. Dobbiamo parlare ai ceti produttivi, alle imprese, una parola quasi scomparsa dal nostro linguaggio.
Dobbiamo parlare di sicurezza, un bisogno umano primario, anche e soprattutto per la povera gente e per chi vive nei quartieri popolari. Dobbiamo affrontare i temi dei diritti civili, non in termini ideologici, arrivando a rompere anche con il mondo cattolico come accaduto in questi mesi e in questi anni.
Dobbiamo parlare del sud, dove da un anno e due mesi non arriva un euro. Dobbiamo parlare di salario minimo, ma non in maniera ideologica. È chiaro che il Governo che non vuole cambiare niente. Noi dobbiamo pretendere il salario minino ma affrontando il tema con decisione, perché una proposta non meditata rischia ad esempio di fare saltare tutto il sistema dell’apprendistato, visto che i salari per gli apprendisti sono di 7 euro. Così si rischia di determinare un’esplosione del lavoro nero. Sono temi delicati, che vanno affrontati con grandi misure ed equilibrio, per sconfiggere chi non vuole fare niente”.

Il Pd e De Luca sono distaccati? Credo che il Pd sia distaccato da sé stesso non da De Luca”. È la battuta che il presidente della giunta regionale della Campania ha fatto oggi a “L’aria che tira”, la trasmissione televisiva in onda su La7 al quale oggi è stato ospite.
Il governatore ha parlato con il conduttore David Parenzo dei temi legati al suo libro, “Nonostante il Pd. Fra partito fluido, Pnrr al palo, Sud tradito e passioni tristi”, sottolineando che “De Luca è stato eletto dai campani con il 70 per cento dei voti. Il problema è che il gruppo dirigente del Pd è fatto per l’80 per cento – salvo eccezioni rispettabilissime – da anime morte, che non rappresentano nulla né sul piano territoriale né sul piano sociale e spesso neanche dal punto di vista grammaticale e della sintassi. Un partito autorevole deve avere un gruppo che rappresenta qualcosa, non che rispetti equilibri tra correnti. Una democrazia solida ha bisogna di un’opposizione solida. Il Pd deve essere una grande comunità nazionale di militanti e amministratori, in grado di affrontare i problemi dell’Italia, Paese che conosce fratture sociali di vario genere.
Un Paese in sofferenza che ha bisogno di grande partito e di una grande coalizione progressista e riformatrice”.
Infine, un riferimento alla sua citazione sui tre passaporti della segretaria Elly Schlein ha spiegato: “Ho solo rilevato un dato di cronaca. Non è un delitto, ma io preferisco avere la sola cittadinanza italiana. In tanti altri Paesi del mondo, sarebbe difficile avere un leader politico con tre cittadinanze.
Ma la mia è stata solo un’osservazione. Io la penso diversamente: nessuna tragedia, nessun delitto”.

Una donna che è impegnata in un’attività politica, fa fatica a trovare da parte degli uomini la solidarietà e l’attenzione necessarie. Quando siamo impegnati noi maschi in politica, pretendiamo dalle donne solidarietà, attenzione, vicinanza che il più delle volte ci vengono date. La verità è che noi uomini siamo un po’ miserabili e facciamo ancora fatica a capire l’impegno e lo stress che affronta una donna impegnata in politica. Dico questo ovviamente al di la delle valutazioni di merito, che ho fatto in piena libertà, rispetto all’attività di Governo”. A parlare è Vincenzo De Luca, ospite della trasmissione di La7 “L’aria che tira”, quando gli viene chiesto un parere sulla vicenda Meloni-Giambruno, sulla quale il governatore della Campania dice: “Questa vicenda mi provoca solo grande tristezza. Esprimo la mia solidarietà umana a Giorgia Meoloni, donna impegnata in un lavoro politico importante e faticoso”.
Sollecitato dalle domande del conduttore David Parenzo, il presidente campano aggiunge: “Giambruno non è Monica Bellucci.
Abbiamo tanti di quei problemi sulla faccia della terra: mi auguro che, con buona pace dei protagonisti di questa storia, il mondo non precipiti verso una tragedia inimmaginabile in Medio Oriente e in Ucraina. Quello che constato purtroppo è che l’Europa e l’America arrivano sempre in ritardo, sempre quando le tragedie sono esplose già e la pace diventa impossibile.
Dovremo svegliarci un po’ prima per affrontare i problemi”.