“Che la caccia sia un’attività prevista dalla Comunità Europea e regolamentata da enti locali come Regione e Provincia è noto, ma anche dal punto di vista biologico, per l’equilibrio degli habitat c’è bisogno dell’intervento dell’uomo per la gestione di alcune specie di animali selvatici. Un esempio banale potrebbe essere l’eccessiva presenza di corvi e gazze ladre che si nutrono di altri piccoli uccelli (oramai sempre più raro vederli) come pettirossi, rondini, passeri, fringuelli. I danni diretti invece, sono causati principalmente dagli ungulati di grossa taglia. Ogni anno infatti, gli agricoltori sono costretti a subire danni alle colture, ma soprattutto sono sempre di più gli incidenti stradali causati da fauna selvatica, principalmente da cinghiali che causano danni alle cose e spesso pure la morte delle persone. Essendo la gestazione del suino molto breve (3 mesi 3 settimane e 3 giorni) e avendo anche 10 lattonzoli per parto, sicuramente il problema della popolazione continuerà ad aumentare nel tempo, per questa ragione di sovrappopolamento l’attività venatoria può tamponare questo fenomeno, ma sicuramente non può radicalmente risolverlo. La funzione dei cacciatori è sicuramente importante, ma ci sono una serie di conseguenze che può portare l’attività venatoria. Pertanto sarebbe opportuno (considerato che gli animali vivono in branco) prevedere la realizzazione di grandi gabbie a caduta, in modo da prendere vivi gruppi di animali che possano essere analizzati sia pre macellazione che post macellazione, per poi entrare nella filiera alimentare, proprio come i maiali. In questo modo ci sarebbe più sicurezza sugli alimenti, non ci sarebbe pericolo che gli animali soffrano, evitando danni alle colture nell’interesse del reddito degli agricoltori, ma soprattutto si eviterebbe che i cinghiali possano causare incidenti stradali a volte mortali” ha dichiarato in una nota a sua firma Sebastian Limata, dirigente provinciale di Forza Italia.
Limata (FI): “Caccia come rimedio agli animali selvatici, ma per i cinghiali occorre altro”
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