È il giorno dell’addio a Ciro Melillo, padre del basket ad Avellino. Già consigliere federale della Fip e per lunghi anni presidente della Scandone Basket. Stamane l’ultimo saluto al Santuario del Santo Rosario di Avellino. Ad accompagare la salma di Melillo un lungo applauso di amici, familiari e soprattutto persone che lo hanno accompagnato nel cammino del basket in questi lunghi anni. Immancabile la bandiera della Scandone 1948. Il suo amore piu’ grande insieme alla famiglia. Tanti i protagonisti appunto della pallacanestro da Sergio Mastroianni, Angelo Zuccardi e tanti altri. Commosso l’abbraccio del sindaco di Avellino, Gianluca Festa che in passato ha vestito anche la canotta storica della Scandone. Melillo è stato molto di più di un semplice presidente e l’uomo della pallacanestro avellinese.
Nel giorno dell’addio, Melillo ha saputo “riunire sotto lo stesso tetto” le due realtà territoriali del basket, la Delfes Avellino e l’ASD Felice Scandone. Un momento significativo che vale tanto, anzi tantissimo. Lui che per il basket si era impegnato anche la casa pur di salvare la sua amata Scandone. Del basket era un appassionato, ha avuto un’ottima carriera da arbitro fino alla Serie A, poi ne è stato dirigente. Non solo presidente della Scandone Avellino, società che ha amato, ma anche Consigliere Federale della FIP. Un personaggio a tutto tondo, che ha fatto tanto per la pallacanestro avellinese. “Ciro era lo sport non solo per la pallacanestro – spiega il delegato del Coni, Giuseppe Saviano – Per noi era un riferimento assoluto. Grazie alla sua tenacia e amore ha sempre dato il massimo per salvare la Scandone. Il percorso non è stato sempre bello, poi però sono arrivati i risultati importanti. Ora speriamo in una ripresa con le due realtà territoriali di basket”
“Ciro era il basket – afferma Cosimo Sibilia – Non solo per Avellino ma anche a livello nazionale nazionale, il movimento con la scomparsa per un grande punto di riferimento. Ricordo quando ero presidente della Provincia, ci fu il salvataggio della Scandone. Tutto nacque anche dalla sua tenacia”. “La memoria di Ciro Melillo si tramanda facendo crescere la pallacanestro ad Avellino – dice Zuccardi – Facendo crescere i ragazzi in essa, insieme a tutto ciò che è vivere bene all’interno dello sport. Mi auguro che venga ricordato al meglio, spero che prima o poi forse meglio dire prima venga completato il Pala Coni magari così da dedicarlo alla sua memoria”.