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I tagli alle dirigenze scolastiche ci saranno, ma occorrono la logica e la solidarietà per salvaguardare quante più autonomie possibili tra le scuole sannite. È questa conclusione cui è giunto il Tavolo tecnico riunito in Provincia alla Rocca dei Rettori che però non ha chiuso i propri lavori ed ha invocato a gran voce una risposta ed un supporto dalla politica e dalle Istituzioni. È così il prossimo martedì 24 ottobre sempre in Provincia sono convocati i sindaci che dovranno proporre una bozza di piano scolastico alla Regione Campania.

Il fatto è che si gioca sui numeri in quanto occorrono 960 alunni iscritti per salvare le dirigenze scolastica: questo dicono le norme, ma c’è spazio per lavorare per quote inferiori di studenti iscritti tenendo conto del territorio montano, dei trasporti spesso inesistenti, delle strade impossibili.

Presso la Sala Consiliare della Provincia si è svolta la riunione del Tavolo tecnico previsto dalle linee guida della Giunta Regionale della Campania di dimensionamento della rete scolastica per l’anno 2024 – 2025. Un assai sofferente Presidente Nino Lombardi, rovinosamente caduto al suolo stamani presso il Centro per l’impiego, ha presieduto in videoconferenza da casa sua a Faicchio, disteso su un divano, la riunione peraltro disturbata un paio di volte dalle interruzioni della corrente elettrica in città che ha portatoo al buio la Sala Consiliare.

Attualmente il Sannio ha 40 autonomie e 13 reggenze: la situazione è a forte rischio taglio. Al Tavolo hanno partecipato il Dirigente dell’Ufficio Scolastico Sebastiano Pesce, i rappresentanti delle Organizzazioni sindacali di categoria, e, per la Provincia, il Dirigente del Settore Scolastico Salvatore Minicozzi, il Vice Presidente Antonello Laudanna, e da remoto, appunto Lombardi. Presente anche Presidente provinciale dell’Associazione nazionale presidi Luigi Mottola.

La riunione si è aperta con la relazione del Dirigente Pesce che ha illustrato i termini tecnici della questione che sono determinati dalla Legge di Bilancio del 2023, peraltro “sub iudice” presso la Giustizia amministrativa, e dalle Linee Guida regionali. A suo giudizio, secondo le norme attuali, le dirigenze potrebbero attestarsi nel Sannio su una forbice tra 38 e 40 a seconda della interpretazione dei tagli da apportare.

I sindacati Cgil, Cusl, Uil, non ci stanno: “abbiamo già dato negli anni passati” , hanno detto. E difatti Negli ultimi anni sono state già soppresse il 30% delle dirigenze scolastiche. D’accordo tutti sul tener conto delle specificità del territorio montano e collinare del Sannio per chiedere una deroga alle stringenti norme statali sul al numero minimo degli studenti iscritti nei diversi Istituti.

Mottola ha sottolineato: “A tutela della scuola e dell’utenza, il piano deve essere elaborato, ma deve dare risposte alle esigenze delle aree interne. Creare una scuola efficace dal punto di vista formativo . Le reggenze per quanto possibile debbono essere eliminate, mentre va applicata la solidarietà e la sussidiarietà”. Il dibattito si è concluso, come ha riassunto Lombardi, con la convocazione della Assemblea dei Sindaci.