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Due arresti nel giro di 12 giorni. A collezionarli è stato Salvatore Battista detto Totore, uno dei cinque indagati oggi finiti in carcere, nell’ambito dell’inchiesta dei carabinieri della compagnia Napoli Centro, coordinati dalla procura di Napoli, sulle presunte truffe agli anziani. Il dato emerge dall’ordinanza di custodia cautelare, firmata dal gip Antonio Baldassarre del tribunale di Napoli. Il 30 settembre 2020, infatti, Battista fu arrestato in flagranza a Sorrento, per l’accusa di truffa a un’anziana. “Sempre in quella occasione – si legge negli atti – si verificava un altro elemento importante a sostegno della tesi accusatoria della natura seriale e della organizzazione stabile dei reati in questione e della sussistenza dell’associazione: subito dopo l’arresto di Battista Salvatore, infatti, Crocono Mariano e Della Monica Ciro si mettevano immediatamente all’opera sia per assicurare adeguata assistenza legale all’arrestato, sia per procurarsi nuovi telefoni, utenze e veicoli per tornare immediatamente operativi“.

Il 5 ottobre Battista e Della Monica sono anche denunciati in stato di libertà, per tre episodi precedenti. L’accusa riguarda tre tentate truffe a Santa Maria di Castellabate, nel Salernitano. Individuate come parti offese altrettante anziane. Tuttavia il 12 ottobre “Battista Salvatore, già reduce dell’arresto di pochi giorni prima, di cui s’è appena detto – scrive il gip -, era tratto nuovamente in arresto nella flagranza della truffa tentata” ai danni di un’altra donna di Castellammare di Stabia. Battista, napoletano 42enne, è considerato dagli inquirenti uno degli organizzatori del gruppo, la cui base sarebbe stata nel centro storico di Napoli. Con la stessa contestazione, sono stati condotti in cella anche Mario Biancardi (ritenuto il capo), 27 anni, Mariano Crocono, 33 anni, Raffaele Di Guido, 26 anni, e Ciro Della Monica, 25 anni. Gli indagati sono 14 in tutto.

A proposito di Battista, il gip si concede alcune considerazioni. Dall’analisi dei tabulati tra il 27 maggio e il 17 settembre 2020, si rileva il traffico dell’utenza mobilie a lui attribuita. Per le indagini avrebbe agganciato alcune le celle radio-basi di 26 comuni. Battista vi sarebbe transitato, “nelle numerose trasferte – osserva il giudice – dei finti-corrieri“. L’ordinanza elenca le località. “Acerra (NA), Alvignano (CE), Ascoli Piceno, Ausonia (FR), Bellaria Igea Marina (RN), Caivano (NA), Cappelle Sul Tavo (PE), Cerignola (FG), Formia (LT), Gaeta (LT), Giugliano in Campania (NA), Grottammare (AP), Lecce, Marano di Napoli (NA), Melito di Napoli (NA), Montecorvino Pugliano (SA), Mugnano di Napoli (NA), Napoli, Pineto (TE), Pozzuoli (NA), San Benedetto del Tronto (AP), Sant’Agnello (NA), Sant’ Antimo (NA), Silvi (TE). Vibo Valentia e Vico Equense (NA)“. “Potrebbe darsi che si tratti solo di una coincidenza e che – afferma il provvedimento – l’uomo sia un appassionato viaggiatore e un fine conoscitore del centro sud, oppure che svolga qualche attività lavorativa itinerante (commesso viaggiatore, rappresentante, ispettore di qualche azienda, etc.), ma ben più probabile, visto che nulla del genere risulta sul suo conto, è che egli si fosse trovato in queste località sempre proprio per commettere e completare delle truffe del tutto analoghe a quelle per cui oggi qui si procede”.