Ha detto di essere stanco perché ha dovuto affrontare un lungo viaggio avendo trascorso la mattinata a Firenze, ma il suo proverbiale eloquio è comunque rimbombato in piazza Roma, investendo il pubblico che partecipava all’evento più importante della seconda giornata della Festa provinciale dell’Unità.
Vincenzo De Luca, giunto puntuale dalla capitale del Rinascimento al capoluogo del Sannio, non ha deluso chi si aspettava battute e dichiarazioni forti contro tutto e tutti. Il Presidente della Regione Campania, che evidentemente ha fatto pace con il Partito sannita (o quest’ultimo ha fatto pace con lui?), ha voluto innanzitutto rivendicare il suo impegno a favore delle aree interne, da sempre trascurate nelle ovattate stanze di via Santa Lucia.
“Sono qui per un atto di rispetto e di affetto per Benevento”, ha esordito De Luca tra gli applausi. Presenti l’ex sindaco Fausto Pepe, l’ex sottosegretario Umberto del Basso De Caro, così come i consiglieri regionali della sua maggioranza Mino Mortaruolo e Luigi Abbate, i consiglieri comunali Floriana Fioretti e Maria Letizia Varricchio.
Il Governatore è stato intervistato dal direttore Pierluigi Melillo. La voce del Presidente, apparsa accorata per l’affaticamento, si è quindi incrinata per la commozione e l’indignazione rispetto alla ferocia che si sta materializzando in questi giorni sull’altra sponda del Mediterraneo a nord di Gaza, prima, in territorio israeliano e ora nella striscia palestinese, dove si contano almeno tremila morti. “È una tragedia immensa quella a cui stiamo assistendo”, ha scandito De Luca, “Siamo di fronte a una dimostrazione di disumanità”. Un messaggio lanciato davanti agli esponenti del Pd locale, a partire dal segretario Giovanni Cacciano, e al Presidente della Comunità Montana del Fortore, Zaccaria Spina.
De Luca si è poi appellato alle Istituzioni di governo nazionale: “Dobbiamo pretendere l’apertura di corridoi umanitari. Dobbiamo chiedere misure concrete per salvare la popolazione civile di Gaza”. Un grido d’aiuto, nonostante l’ammissione di un certo pessimismo sul futuro del Medioriente. “Oggi non c’è soluzione di pace. Serve equilibrio tra le parti in lotta. Solo il Papa ha capito che bisogna ricostruire sui popoli, costruire un mondo di pace e non di devastazione”.
Dai temi di terribile attualità internazionale, De Luca ha quindi affrontato quelli di carattere nazionale, scatenandosi contro il centrodestra e contro quello che, teoricamente, è il suo stesso schieramento politico. Sulla materia dell’impiego delle risorse straordinarie europee, come i Fondi per sviluppo e coesione o il Pnrr, De Luca ha dato libero sfogo alle sue invettive.
“Al governo ci sono dei malviventi. A Roma, Lega e Fratelli d’Italia sono responsabili delle politiche per le aree interne, ma in realtà fanno solo manifesti e propaganda elettorale. Il centrosinistra ha regalato il governo alla destra, senza che questa riuscisse a creare una forza di governo. Ha solo posto in vita una accozzaglia sgangherata di potere. Noi, come centro sinistra, oggi non possiamo offrire una possibile alternativa. Dovevamo costruire un partito capace di creare un’operazione culturale di riformismo storico e costruire una forza politica in grado di parlare. Non ci siamo riusciti. Non va bene questo partito, composto da capibastone. Un partito così non serve a nulla”.
Poi ha aggiunto: “Il Pnrr è tutto nelle mani di Fitto, quando si decideranno a sbloccare questi soldi non si sa. Sono pazzi da legare e moriranno di burocrazia. Questi non hanno il senso delle istituzioni. Noi dobbiamo dare battaglia per sbloccare queste risorse”. E c’è di peggio, dice il Presidente della Campania: “Sanità pubblica, hanno in testa di smantellarla. Non hanno restituito nemmeno gli anticipi di soldi che abbiamo speso come Regione nel periodo di Covid per gli Ospedali, per le vaccinazioni ad esempio. Poi dicono che i soldi non ci sono. Quando diavolo ce li daranno?”.
De Luca ha insistito sulla inconsistenza politica del suo stesso schieramento: “Ripartire dal dialogo, questo si dice, ma oggi non è così. Non siamo portatori di un programma maggioritario. Nessuna parola siamo in grado di spendere in materia di economia, sulle imprese, sulla giustizia, sul Sud, sulla sicurezza. Il sud viene strangolato e il Pd non fa nulla”. E non finisce qua: “Oggi possiamo fare solo qualche corteo. In realtà, servono uomini e donne libere. Serve militanza. Questo è un partito di anime morte. Serve battaglia politica all’interno, solo da qui si può ripartire“.
Quanto al Centrodestra, De Luca non ha certo seppellito l’ascia di guerra: “Questo schieramento è la negazione della dignità della politica. Il centrodestra è nemico del sud e della povera gente. Il sud è decisivo per il Paese e deve crescere l’occupazione. Siamo in una palude, un groviglio burocratico che il centrodestra ha reso inestricabile“.
Il Governatore ha poi ricordato quanto fatto per il Sannio, senza disdegnare un nuovo affondo al Governo Meloni: “Noi abbiamo previsto di investire sul Sannio 130 milioni del Fondo sviluppo e coesione ma sono fermi al palo. Da un anno e due mesi questi fondi sono bloccati. Il Governo Meloni sta bloccando tutto. Abbiamo candidato almeno 5 opere strategiche, da Ponte Valentino alla mobilità ”. Ma là colpa della stasi, per il Presidente De Luca, non sta solo da una parte: “Anche l’opposizione è responsabile. Io avrei paralizzato il Parlamento fino a quando non sbloccavano le risorse. Dobbiamo combattere questo Governo“. Sulla sanità, il presidente ha invocato risorse: “Il Governo pensa di destinare 3 miliardi di euro sulla sanita pubblica, ma non basteranno nemmeno per il personale sanitario. Loro stanno devastando la sanità pubblica“.
Un’altra lotta che De Luca ha avviato è quella che riguarda la fine del numero chiuso per la Facoltà di Medicina: “La Meloni non brilla per coerenza. Bisogna avere il coraggio di dirlo, stanno rovinando un’intera generazione. Chi non fa questa battaglia meriterebbe solo disprezzo”.
Il Governatore ha poi sottolineato come è ormai sereno con il Pd sannita: “Io sono in pace con l’Universo. Sono un uomo di pace, è tutto tranquillo, ci sono discussioni o frizioni ma deve esserci onestà intellettuale. Ci si può dividere sui problemi senza avere riserve mentali. Dobbiamo pensare a lavorare“.
Sulle frizioni con il sindaco Clemente Mastella, anche dopo le parole di questa mattina del primo cittadino di Benevento, De Luca è stato diplomatico: “Ci sono situazioni differenziate. Prima tutto si diceva da Roma, ma sul passino regionale la coalizione è pienamente operativa e andrà avanti nel futuro“.
Sulla diga di Campolattaro, il Presidente ha sottolineato: “Sulle risorse idriche è stato fatto un miracolo. E’ il più grande investimento in Regione Campania, da oltre 590 milioni, e avrà un valore strategico. State bene come investimenti, non potete lamentarvi“.
Poi De Luca ha voluto sottolineare ancora un dato per il rapporto della Regione con il Sannio: “Siamo l’unico Governo che ha prestato attenzione alle aree interne“. Infine, sul tema del terzo mandato alla Presidenza della Regione, De Luca ha risposto seccamente: “Luca Zaia in Veneto lo sta già facendo. Noi abbiamo in programma 15 ospedali nuovi, pensiamo al rinnovo dei mezzi di trasporto e all’Autonomia idrica in Campania. Io non chiedo il permesso a nessuno di ciò che posso fare da solo, i cittadini hanno la possibilità di decidere”.