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E’ ritenuto uno dei mandanti del duplice omicidio di Giuseppe Zincone e Massimo Del Gaudio, avvenuto nel 2004, l’uomo a cui i carabinieri di Torre Annunziata (Napoli) hanno notificato un arresto emesso dal gip di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia partenopea.
Ad accusare l’indagato, ritenuto legato al clan D’Alessandro di Castellammare di Stabia (Napoli), sono, in particolare, due collaboratori di giustizia sotto indagine per lo stesso duplice omicidio nella veste di mandante e killer.
Zincone e Del Gaudio vennero assassinati tra i vicoli del centro antico di Castellammare di Stabia, la sera del 18 ottobre 2004, nell’ambito della sanguinosa faida che tra il 1998 e il 2003 ha visto contrapposti i clan D’Alessandro e gli scissionisti del gruppo OmobonoScarpa.
Il vero obiettivo di quell’agguato era Zincone, che venne assassinato mentre era in sella a uno scooter con il cognato, Del Gaudio, quest’ultimo vittima della camorra malgrado fosse solo un operaio di un’impresa che lavorava per la Fincantieri, in nessuno modo coinvolto nelle dinamiche della malavita organizzata. I magistrati hanno riaperto il caso lo scorso giugno, proprio sulla base delle rivelazioni dei pentiti.
L’arresto in carcere, per il duplice omicidio volontario e premeditato di Giuseppe Zincone e Massimo Del Gaudio, è stato notificato dai carabinieri al 50enne Antonio Occidente che, secondo gli inquirenti, insieme con il 43enne Pasquale Rapicano aveva deliberato il raid 15 giorni prima nel corso di un summit.
Zincone venne sorpreso mentre era in sella a uno scooter guidato dal cognato Del Gaudio, estraneo alla camorra. A sparare, sempre secondo le informazioni acquisite dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna e della DDA di Napoli, fu Ciro Sovereto, 53 anni, con una pistola calibro 9 (consegnatagli il giorno stesso dell’agguato, il 18 ottobre 2004, da Occidente) dopo essere stato avvertito sempre da Occidente (che che faceva il palo) dell’arrivo di Zincone, vero obiettivo dell’agguato. Il sicario, che si era appostato nell’androne di un palazzo, sparò due colpi al petto di Del Gaudio (che era alla guida dello scooter) e 3-4 contro il passeggero Zincone. I due centauri andarono a sbattere con lo scooter contro un muro: il killer si avvicinò e sparò ancora, diversi colpi di pistola, contro Zincone che era a terra.