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Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa a firma di Rosetta De Stasio, consigliere comunale “Prima Benevento”

Quale Consigliere Comunale del gruppo “Prima Benevento”, ho inoltrato due interrogazioni urgenti agli assessori competenti in relazione ai giardini di Palazzo Mosti e all’Hortus Concusus.

I Giardini di Palazzo Mosti, inaugurati nei primi giorni di Giugno 2023 e dedicati al compianto On. Avv. Alberto Simeone, sono a tutt’oggi sforniti dell’ascensore promesso in pompa magna il giorno dell’inaugurazione.

Esiste l’alloggiamento ove questo dovrebbe essere ubicato, ma dell’ascensore…nessuna traccia.

Ciò, ovviamente, non solo non consente l’utilizzazione del percorso pedonale (da via dei Mulini a via Annunziata) ai portatori di handicap, ma limita in generale l’utilizzazione dei giardini.

Inoltre gli stessi restano chiusi dopo le ore 18,00 e soprattutto nei giorni festivi, in cui i cittadini ed i turisti hanno più tempo libero a disposizione da trascorrere all’aria aperta visitando un luogo molto suggestivo.

Né, a quanto pare, sono state allocate le opportune videocamere di sorveglianza onde evitare atti vandalici da parte di frotte di ragazzini che in orario notturno scavalcano la recinzione e bivaccano nei giardini del tutto incontrollati, ed onde garantire l’integrità del parco.

L’Hortus, inaugurato, dopo i lavori di restauro, lo scorso 2 Ottobre, alla presenza del Ministro alla Cultura Sangiuliano, purtroppo rimane chiuso nell’orario di apertura affisso al cancello di ingresso.

E’ capitato, infatti, che alcuni turisti volevano visitare l’Hortus e, dopo avere chiesto indicazioni, vi ci sono recati trovando il meraviglioso spazio chiuso alle ore 11,30 di un mattino feriale.

Allora, mi chiedo, a cosa servono le inaugurazioni in pompa magna, le intitolazioni ed i tagli dei nastri se poi cittadini e turisti non possono visitare e godere di spazi a servizio della città?

A cosa serve spendere denaro pubblico se poi non consente alle opere effettuate di assolvere alle funzioni a cui devono essere destinate?

A cosa serve parlare di “città della cultura e dell’arte” se poi, oltre ad una totale carenza di necessarie informazioni turistiche, i luoghi da visitare sono chiusi?

Ho chiesto all’Amministrazione di conoscere i motivi che determinano tale situazione ormai insostenibile, ma soprattutto che tipo di interventi e provvedimenti intenda adottare per rendere gli spazi e le opere della città usufruibili e funzionali.

Conoscendo i “tempi” di risposta, ho chiesto una risposta scritta, nell’auspicio che, almeno questa, sarà fornita.

Non a me, semplice consigliere comunale, ma alla città, alla popolazione, ancora in attesa di assistere al “grande miracolo” promesso.

Che, naturalmente, non si misura in base al numero di “nastri” spesso inutilmente ..tagliati”.

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