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Gli Amici dei Musei e dei beni culturali del Sannio, associazione affiliata alla FIDAM, per “LA GIORNATA EUROPEA DEGLI AMICI DEI MUSEI” e XX Giornata Nazionale FIDAM, iniziativa che ha ottenuto LA MEDAGLIA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, ha candidato le bellezze di Montesarchio, i borghi, il Museo Archeologico Nazionale Caudino (MANSC), IL Castello, la torre e il vaso di ASSTEAS, rispondendo al tema 2023 “Paesaggio Vissuto e Paesaggio rappresentato”.

L’evento ha ottenuto il patrocinio morale del Comune di Montesarchio, la Vice sindaco Dott.ssa Morena Cecere, porterà il suo saluto ai partecipanti della mattinata di Cultura- Storia e Patrimonio sull’APPIA Regina Viarum, accompagnata dal Direttore MANSC, Dott. Vincenzo Zuccaro.

La presenza di 3 tipologie di borghi antichi, unita alla presenza dell’Unico Museo Archeologico Nazionale del Sannio, ha trovato un grosso plauso di interesse presso la FIDAM, sempre molto attenta nel promuovere durante le sue giornate commemorative internazionali il Patrimonio della “Bella Italia”

Il MANSC (Museo Archeologico Nazionale del Sannio Caudino) con i reperti delle città sannitiche di Caudium, Saticula e Telesia tra cui il famoso Vaso di Assteas; la rocca in cima al colle (XV-XVII sec.) che ospita il museo e che domina la valle Caudina insieme alla Torre quattrocentesca progettata da collaboratori di Francesco di Giorgio Martini;

i casali di origine altomedievale che hanno formato il centro abitato medievale e moderno del Paesaggio in oggetto

Il centro abitato di Montesarchio (Italy Latitude: 410623- longitude 14.6410), situato in provincia di Benevento a 18 km dal capoluogo, domina con il suo colle la valle Caudina dove passava e passa tuttora la via via Appia. Il fertile paesaggio vallivo è contornato dai monti del Partenio e del Taburno, aree boschive comprese in rilevanti parchi regionali. Montesarchio è sorta in età altomedievale nelle vicinanze dell’antica città di Caudium, distrutta intorno al VII secolo da una colata di fango. E’ frutto dell’aggregazione progressiva di casali longobardi formatisi alle pendici di un alto colle in cima al quale si trova la fortificazione più importante della Campania interna e, poco più in basso (Lato Vetere) un piccolo casale ancora ben conservato. Ai bordi della valle sorgono anche i borghi di Airola, Bucciano, Bonea, S. Martino V.C. con il magnifico castello Pignatelli della Leonessa, Cervinara, Rotondi, Paolisi, Arpaia e Forchia, il sito dove avvenne la nota battaglia delle Forche Caudine in cui i Romani nel 321 a. C. furono sconfitti dai Sanniti e costretti a passare sotto il giogo delle lance. Il Borgo più antico sorge nel centro storico di Montesarchio, dove è possibile distinguere cinque nuclei abitativi che hanno segnato l’evoluzione dell’abitato, uno dei quali è ancora circondato da mura e torri. Sono tutti di origine altomedievale. Il più antico, di fondazione longobarda, è il casale detto di “Lato Vetere”, a sud-ovest del Castello. Si presenta ancora oggi come un’aggregazione di piccole case, edificate lungo stradine tortuose che seguono il pendio del versante collinare.

Alla sommità del centro abitato si erge l’Abbazia di San Nicola, costruita, insieme al campanile, in epoca medievale e successivamente rimaneggiata. All’estremità settentrionale dell’insediamento urbano si conservano i ruderi del ‘Cimitero dei Vergini’, costituito da una chiesa di origine medievale, forse il primo edificio sacro del borgo, successivamente utilizzato per le sepolture.

 Il secondo borgo è Il casale di Lato Nuovo, a nord del Castello, segna l’espansione di epoca Normanna. Dell’antico centro fortificato sono ancora visibili alcuni i resti delle mura, tra cui quattro torri cilindriche. Successivamente, tra età angioina e aragonese, l’abitato assume sempre più il significato di nodo commerciale aggrega i nuclei a casale originari ed espandendosi ai piedi dell’altura su cui si elevano la torre e il castello, e formando il borgo Cappella, con l’antica Chiesa di San Michele Arcangelo, oggi in rovina. Ulteriore espansione verso la pianura si attua in età moderna con l’addizione del borgo Santo Spirito (XV-XVI sec.) e del borgo San Francesco. Quest’ultimo nasce come insediamento medievale intorno al primitivo complesso conventuale fuori le mura e successivamente si sviluppa fino a fondersi con il centro. Di notevole pregio, nel convento francescano, sono la chiesa trecentesca, rimasta nelle sue forme originali, ed il chiostro settecentesco.

Nella piazza principale, la monumentale fontana marmorea rappresenta l’emblema della città: l’Ercole Alexicacos troviamo il Borgo Sette-Ottocentesco L’opera, risalente alla seconda metà dell’800, si compone di una base a pianta circolare con vasca, sormontata da un gruppo scultoreo rappresentato da quattro leoni e su di un podio la figura di un Ercole guerriero; lo stesso mitico personaggio appare anche sullo stemma del comune.

Nella stessa piazza è possibile ammirare la chiesa dell’Annunziata (1622), con la sua facciata classicheggiante che rimanda alle forme di un tempio greco, e il palazzo cinquecentesco che fu residenza dei principi d’Avalos, dalle facciate semplici, ritmate dalle campate del portico e del soprastante loggiato.

Nelle strade a ridosso della piazza e verso la vallata, in particolare lungo via Roma, nel rione Curci e lungo il corso Caudino, si trovano pregevoli dimore storiche appartenute a notabili e a famiglie patrizie.

IL MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DEL SANNIO CAUDINOMANSC è collocato nella rocca costruita in cima al colle laddove in origine doveva trovarsi, forse, un edificio templare e dove fu edificato il primo castello in età normanno-sveva. Nell’ultimo ventennio del XV secolo, nel corso della congiura dei baroni, le strutture medievali furono sostituite da un complesso fortificato alla moderna su disegno di collaboratori dell’architetto senese Francesco di Giorgio Martini, attivo in quella fase nel Regno di Napoli. Di questo primo assetto, che comprendeva l’intero piano sommitale, pur se su piani sfalsati, resta la torre cilindrica con falsa braga dotata di casamatta, caponiera e antiporta che doveva fungere da presidio avanzato della rocca vera e propria prendendone alle spalle gli assedianti. La rocca nel suo assetto originario aveva due livelli di batterie e costituiva la difesa più avanzata della città di Napoli. Nel Seicento, ad opera dei D’Avalos fu trasformata in una possente residenza fortificata e, infine, nel XIX secolo in un carcere che ha ospitato anche illustri uomini del Risorgimento Italiano come Nisco, Pironti e Carlo Poerio. Restaurata negli anni novanta del XX secolo, è diventata oggi la sede del Museo Nazionale che raccoglie il patrimonio di reperti archeologici delle antiche città di Caudium, di Saticula ( sant’Agata dei Goti) e di Telesia ( San Salvatore Telesino). Per coloro che vorranno partecipare alla visita del patrimonio del paesaggio di Montesarchio.

L’appuntamento è alle 9.30 alla Torre, si inizia il percorso con la visita alla mostra Geo Art accompagnati da Michele Stanzione, si procede con la visita al Castello dove è locato il MANSC  per ammirare il vaso e il volto immaginario  di ASSTEAS creato dalla maestria di  Alessandro Squilloni che espone nel museo la sua mostra fotografica “la Mano dell’Uomo”  per poi  proseguire accompagnati da Francesco Barbato nei borghi della citta di Montesarchio.

Vi aspettiamo per condividere una mattinata alla riscoperta del patrimonio sull’Appia Regina Viarum.