Tempo di lettura: 2 minuti
Dolore, lacrime e tanta rabbia al funerale di Maria Rosa Troisi, la 37enne uccisa lo scorso 20 settembre per mano del marito Marco Aiello nella casa di Battipaglia dove vivevano.
 
L’ultimo saluto alla donna nella Collegiata di San Michele Arcangelo di Solofra, suo paese d’origine, gremita in ogni ordine di posto e affollata anche fuori.
Don Mario Pierri ha cercato di trovare le parole giuste, soprattutto per dare conforto alla famiglia per una tragedia che non può avere giustificazioni.
 
Disperati i fratelli dei Maria Rosa, Francesco e Massimo: “La nostra famiglia è distrutta.  “Non ci sono parole per descrivere il dolore che stiamo provando. Maria Rosa era una donna meravigliosa, una moglie e una madre esemplare. Non meritava di morire in questo modo”.

I figli della coppia, una femminuccia e un maschietto di 11 e 6 anni, sono stati affidati ai nonni paterni anche perchè i genitori della vittima sono defunti. I piccoli sanno che la loro mamma è volata in cielo, ma non sanno che è stato il loro papà ad ucciderla. Non hanno preso parte al funerale.

Nel giorno del funerale dolore e ricordo anche a Battipaglia, dove si è consumata la tragedia, con le bandiere del Comune a mezz’asta.

Intanto ieri è stata eseguita l’autopsia sul corpo della donna da parte del medico legale Luigi Mastrangelo, ch’era già intervenuto in via Flavio Gioia al momento della tragedia.
L’autopsia sulla salma della giovane solofrana, eseguita nella tarda mattinata di ieri, è servita a confermare in toto le primissime evidenze dell’esame esterno sul luogo del delitto. L’accertamento tecnico irripetibile è stato effettuato nella sala mortuaria dell’ospedale “Santa Maria della Speranza” di Battipaglia: alle 9,30, in presenza dell’avvocato di Aiello, della curatrice dei figli. L’autopsia ha preso il via alle 12,15: è terminata poco prima dello scoccare delle 14.

In 30 giorni il tecnico della Procura dovrà depositare la relazione, che s’avvarrà degli esiti dei prelievi istologici e tossicologici. Maria Rosa sarebbe morta dissanguata: cinque centimetri al di sotto del margine inferiore della mandibola sinistra: una ferita obliqua di quattro centimetri. Una sola coltellata fatale, inferta con una lama lunga 20 centimetri.