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“Appare oltremodo falsa e tendenziosa la nota del PD sul controllo degli impianti termici.
Si premette che la legge Legge 9 gennaio 1991, n. 10 all’art. 31 comma 3 individua come soggetti competenti alla verifica degli impianti i comuni con popolazione superiore a 40000 abitanti come è Benevento. Anche la Legge Regionale 20 novembre 2018, n. 39 integrata con le modifiche apportate dalla legge regionale 30 dicembre 2019, n. 27 individua quali soggetti competenti i suddetti comuni”. Così in una nota l’assessore all’Ambiente del Comune di Benevento, Alessandro Rosa
“La norma regionale – scrive – stabilisce che “Nelle more dell’attivazione del Catasto Energetico Regionale di cui all’articolo 4, gli Enti individuati dall’articolo 31, comma 3, della legge 9 gennaio 1991, n. 10 (Norme per l’attuazione del Piano energetico nazionale in materia di uso razionale dell’energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia), di seguito denominati Autorità Competenti, svolgono le funzioni di controllo, accertamento ed ispezione, con le modalità previste dalla presente legge.”
La Regione Campania ancora non ha istituito il catasto degli impianti termici, come stabilito dal DPR 74/2013 e come hanno fatto le altre regioni, con conseguenti difficoltà di organizzazione delle procedure di controllo, infatti il rapporto di controllo periodico dell’impianto verificato ed il libretto di impianto dovrebbero riportare il relativo codice catastale regionale oggi ancora inesistente.

Ciò comporta difficoltà sia tra gli operatori, sia tra gli organi di controllo. Il comune di Benevento in tale incertezza normativa sui tempi di attivazione e sulla individuazione dei soggetti competenti ha stabilito di affidare ad ASIA il controllo. L’affidamento ad ASEA non poteva avvenire in modo diretto in quanto detta società non è di proprietà del Comune di Benevento ed è quindi vietato l’affidamento in house. Sarebbe stato possibile un accordo, che nell’incertezza normativa sarebbe stato di difficile attuazione, soprattutto per la diversa operatività del servizio che, spalmato sul territorio provinciale comporta maggiori oneri di trasferta per gli operatori ed i cui più gravosi costi complessivi si sarebbero riverberati anche sui cittadini di Benevento. Il differimento al 15 marzo del termine per l’inoltro delle certificazioni è scaturito in seno al comitato istituito dal Comune, ed è stato fortemente voluto sia dalle associazioni dei consumatori sia da quelle degli installatori e manutentori, proprio per superare le difficoltà operative per l’assenza del Catasto regionale”. 

Benevento, la nota del Pd: “Dubbi su chi controlla gli impianti termici dell’Asia”