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Il turismo per sua natura è un fenomeno sistemico dove sono tanti gli attori e i soggetti che devono cooperare per un’offerta che sia sostenibile. L’aumento della presenza dei turisti può generare problemi di impatto sociale e ambientale rispetto a una capacità di carico legata alla disponibilità di poter accogliere correttamente, in maniera efficace e sostenibile i turisti. Quindi c’è da fare degli investimenti sotto questi profili in termini organizzativi dove tutti fanno la loro parte, le istituzioni, gli operatori, i turisti e i cittadini. 

Questo quanto emerso in un convegno promosso dall’Ordine dei Dottori Commercialisti di Napoli a cui ha partecipato il prof. Mauro Sciarelli, docente di economia e gestione dell’impresa all’Università Federico II. “Concordo con il prof. Sciarelli sulla priorità degli investimenti da compiere sul versante turismo e infrastrutture – esordisce Gianni Lepre, economista e Consigliere del Ministro della Cultura con delega al Made in Italy – ma sul versante sostenibilità sociale e ambientale, non penso che città turistiche per antonomasia come Roma, Firenze o Venezia, se ne facciano un problema. Il vero problema non è accogliere correttamente i turisti, ma garantire loro un corretto percorso globale nell’anima della città”. Il prof. Lepre che tra l’altro è presidente della Commissione Economia della Cultura dell’Ordine nazionale dei Dottori Commercialisti, ha poi sottolineato: “Se prendiamo ad esempio Roma, che ogni anno fa decine di milioni di turisti, il discorso sulla sostenibilità in senso generale risulterebbe controproducente rispetto all’indotto economico generato da quel tipo di massa turistica. Napoli si ferma a 2 mln di turisti l’anno, su per giù, per cui parlare di sostenibilità sociale e ambientale vorrebbe dire riscrivere il paradigma Napoli che il mondo ci invidia. Ancora più esilarante è fare il discorso della sostenibilità ambientale davanti a quelli di MSC, ad esempio, un po come se andassimo da Philip Morris e gli dicessimo che deve chiudere perché il fumo fa male. Sappiamo bene quanto inquinano le grandi navi da crociera, ma nonostante ciò da noi arrivano decine di migliaia di persone via mare”. Lepre ha poi ribadito: “La sostenibilità si, ma infrastrutturale, da noi mancano le strutture ricettive e produttive direi io, quelle che ci sono sono nel caos del privatismo, nell’anarchia più assoluta tra emerso e sommerso in assenza di una rete e di sinergie interistituzionali a governo dell’accoglienza. Questo è il vero problema non certo l’impatto ambientale o sociale. Con il turista la città vive, ed il caos è parte integrante di questa realtà territoriale. Ma anche il caos va regolamentato, ma senza troppi paletti restrittivi se no poi Napoli smette di essere Napoli, e magari non attira nemmeno più”. Il prof. Lepre ha poi concluso: “Che ben vengano gli interventi istituzionali nel senso che dice il prof. Sciarelli, ma Napoli è invasa dai turisti perché è Napoli, ed è questo che non dobbiamo mai dimenticare”.