Il mese di settembre volge al termine, il sole continua a splendere all’Osservatorio di Montevergine, offrendo uno spettacolo incantevole. Tuttavia, il paesaggio che si estende oltre i confini dell’osservatorio è tutt’altro che idilliaco.
Buona parte della valle del Sabato, il serinese e il solofrano sono avvolti da una cappa di fumo, che rende l’aria di cattiva o addirittura pessima qualità.
Gli esperti dell’Osservatorio di Montevergine stanno monitorando attentamente l’andamento della qualità dell’aria nella regione, e i risultati non sono incoraggianti. Segnalano, infatti, valori di PM10 (particolato sospeso di dimensioni inferiori a 10 micron) fino a 180 microgrammi su metro cubo a Solofra. Questi dati allarmanti sono il risultato di una combinazione di fattori, tra cui l’attività industriale, l’uso dei trasporti e l’andamento meteorologico.
Il PM10 è una categoria di inquinanti atmosferici particolarmente dannosa per la salute umana. Le particelle sospese nell’aria possono penetrare profondamente nei polmoni e persino entrare nel sistema circolatorio, causando una serie di problemi di salute, tra cui malattie respiratorie, cardiovascolari e persino un aumento della mortalità. Inoltre, l’inquinamento atmosferico ha un impatto negativo anche sull’ambiente, danneggiando le piante, gli animali e contribuendo al cambiamento climatico.
l mese di settembre si chiude con una nota di preoccupazione per la qualità dell’aria nella valle del Sabato, il serinese e il solofrano. Ma questa preoccupazione dovrebbe servire da stimolo per intraprendere azioni concrete per proteggere la salute umana e preservare il nostro prezioso ambiente. L’inquinamento dell’aria è una sfida complessa, ma è una sfida che dobbiamo affrontare con determinazione e urgenza per garantire un futuro migliore per tutti.