“Tanto rumore per nulla”. Lo scrive in premessa il gruppo consiliare “Villamaina Tradizione & Futuro” a sostegno del sindaco Nicola Trunfio, dopo le vibranti proteste sollevate negli ultimi giorni dalla minoranza con l’ex sindaco Stefania Di Cicilia, alla vista davanti all’ingresso della sede del Comune di una targa inneggiante il fascismo.
La lastra in marmo richiama una parte del discorso della proclamazione dell’impero fascista, con la data Roma 9 maggio A.XIV E.F. 174, giorno dall’assedio economico:”Il Popolo italiano ha creato con il proprio sangue l’impero. Lo feconderà con il suo lavoro e lo difenderà contro chiunque con le sue armi.
In questa certezza suprema levate in alto, legionari, le insegne, il ferro e i cuori a salutare, dopo quindici secoli, la riapparizione dell’impero sui olli fatali di Roma. Voi ne sarete degni?
Questo grido è come un giuramento sacro che v’impegna innanzi a Dio e innanzi agli uomini per la vita e per la morte”.
E infine: “Il gran Consiglio del fascismo esperiime la gratitudine della patria al Duce Fondatore dell’impero”.
In questa certezza suprema levate in alto, legionari, le insegne, il ferro e i cuori a salutare, dopo quindici secoli, la riapparizione dell’impero sui olli fatali di Roma. Voi ne sarete degni?
Questo grido è come un giuramento sacro che v’impegna innanzi a Dio e innanzi agli uomini per la vita e per la morte”.
E infine: “Il gran Consiglio del fascismo esperiime la gratitudine della patria al Duce Fondatore dell’impero”.
L’ex sindaco Di Cicilia si è detta sconcertata dell’accaduto, invitando l’amministrazione a rimuovere subito dall’androne del Comune quella targa, ricordando che nell’ordinamento giuridico italiano l’apologia al fascimo è un reato.
Di qui i chiarimenti del gruppo del sindaco Trunfio: “Il fatto nella sua naturale semplicità è questo: poco prima della demolizione del vecchio edificio scolastico, durante un sopralluogo negli scantinati, veniva ritrovata dagli operai una lapide illeggibile, sporca di polvere e terriccio di epoca imprecisata, la quale veniva prelevata e momentaneamente riposta nell’androne comunale, prima di essere ripulita per interpretarne il testo, altrimenti illegibile.
Verificato che si trattava di un documento storico, ancorché di epoca fascista, si è ritenuto di non buttarla e di collocarla all’interno del deposito annesso all’antiquarium comunale. Questo è il fatto, al netto di tutti i ricami, le gratuite illazioni ed i malriusciti tentativi di speculazione. L’Amministrazione Comunale di Villamaina ripudia il fascismo, ma anche tutte le forme di ipocrisia”.