“I numeri del covid restano ampiamente gestibili oggi, c’è un lieve aumento nelle degenze ordinarie, ma assolutamente restiamo a zero per la terapie intensiva”.
Così Antonio Postiglione, direttore generale per la tutela della salute e coordinatore del sistema sanitario della Campania, spiega all’ANSA i passi di tutela dal possibile contagio.
“Li abbiamo applicati – spiega Postiglione – anche in modo un po’ più forte rispetto a quelli indicati in due indicazioni alle strutture sanitarie a maggio e agosto per rimanere prudenti”.
In Campania nelle strutture ospedaliere è tornato quindi l’obbligo di indossare le mascherine di protezione in tutti i reparti per chi ci lavora, per i pazienti e per chi visita persone ricoverate. Sono esclusi dall’obbligo della mascherina i bimbi di meno di 6 anni e le persone con patologie o disabilità incompatibili con la mascherina. C’è anche l’obbligo di eseguire il tampone diagnostico per il covid a chi entra nel pronto soccorso ed è affetto da stato febbrile e una sintomatologie delle vie respiratorie. Il tampone è invece sempre necessario per i pazienti che sono stati al Pronto Soccorso e siano poi ricoverati in reparti degli ospedali. Il tampone è anche necessario per i parenti che accedono alle strutture sanitarie per trovare i pazienti. La mascherina di protezione è obbligatoria per chi lavora, per i pazienti e i visitatori di strutture socio-sanitarie, socio- assistenziali, di lungodegenza, riabilitativa, strutture residenziali per anziani o persone non autosufficienti, ambulatori e aree assistenziali dei distretti sanitari di base.