La maggioranza del Comune di Monteforte Irpino, guidata dal sindaco Costantino Giordano, traballa sempre di più.
Questa mattina il consigliere comunale Carmine Tomeo, già assessore all’urbanistica nella passata consiluatura, ha rassegnato le dimissioni, “in maniera irrevocabile”.
Una decisione che negli ambienti comunali montefortesi pare che non sia stata accolta con tanto stupore, anche l’archietto Tomeo avrebbe solo ufficializzato una posizione ormai nota da tempo.
“Questa decisione non è stata facile da prendere, in particolare dopo un importante e proficuo lavoro per la città di Monteforte che ne ha segnato la svolta in termini di opere e progetti avviati negli ultimi anni, dando una nuova visione al territorio- esordisce snocciolando poi una serie di criticità, dalla mancata realizzazione del Piano urbanistico comunale, fino a tutte le scelte della programmazione amministrativa.
A sostegno della maggioranza Giordano ora, al netto della griglia degli assessori e del Presidente del Consiglio Comunale Maria Della Sala, rimangono solo quattro consiglieri (Angelo Damiano, Martino De Falco, Federica Vinciguerra e Gianvito Della Bella) al netto di cinque unità di minoranza, seppur Rosa De Sapio ha abbandonato il gruppo “Rinascita per Monteforte” ed ora è un consigliere indipendente.
Ad ogni modo al posto di Tomeo dovrebbe far il suo ingresso in Consiglio il primo dei non eletti, Bruno Preziosi, che intanto però è stato nominato Presidente della Misericordia e, quindi, a seguire c’è Chiara Motta.
Resta comunque una situazione di grande incertezza sia dal punto di vista amministrativo che politico con numero, e non da ieri, davvero difficili per garantire la tenuta della maggioranza con un Consiglio comunale che, a questo punto, giocherò ogni seduta voto su voto.
Sullo sfondo la lente d’ingrandimento sul Comune per effetto della Commissione d’indagine nominata dalla Prefettura lo scorso maggio e lo scorso mese prorogata.
Di seguito il testo completo della lettera di dimissioni di Tomeo:
“Si evidenzia in particolare il lavoro svolto nei primi cinque anni di mandato (di cui due segnati dal covid), dove i risultati, attraverso le opere realizzate e tante ancora in fase di realizzazione, sono stati evidenti e visibibili agli occhi di tutti e racchiusi nella pubblicazione “..È in cantiere una nuova città”, scritta e raccontata dal sottoscritto e utilizzata anche positivamente dalla mia maggioranza per la trascorsa campagna elettorale, a testimonianza di quanto fatto, non considerando gli ultimi due anni di mandato dove non mi è stata conferita nessuna delega.
Lascio un patrimonio di lavoro svolto che ha contribuito al cambiamento della città di Monteforte, ma anche un bilancio e reazioni. Ho sempre pensato che il vero “rivoluzionario”sia guidato da grandi sentimenti, vivendo di Passione, d’Amore e di sentimenti e non di altro. Quando ciò non accade, la politica tradisce la sua stessa funzione e rischia di essere mera ricerca del potere ad ogni costo.
Aristotele ci ha insegnato che la politica, in quanto modalità di governo al servizio dell’etica, deve essere, sempre, indirizzata verso una visione del bene comune, a favore dei cittadini e delle società che essi esprimono. Tuttavia, non basta essere onesti, “saggi” e “sapienti”, per potere governare bene, ma bisogna sapere mettere in pratica queste virtù per rafforzare, come sosteneva Platone, “l’uso del sapere a vantaggio dell’uomo”.
Oggi, purtroppo, la maggior parte di noi fa una grande fatica a guardare alla politica in quanto strumento per affezionare i cittadini alle istituzioni che ci governano, se il potere, non è altro che la capacità di tradurre un sogno, un idea in realtà, in una realizzazione concreta. E se ne può concludere che chi è capace di fare questo è un bravo politico. Tutta questa capacità quasi magica, di trasformare la realtà, per creare nuovi processi e paradigmi di cambiamento, risulta fondamentale, ma sembra che oggi giorno vada a scontrarsi con una realtà sempre più complessa ed articolata economicamente, giuridicamente, socialmente e politicamente.
Oggi una figura amministrativa richiede capacità specialistiche che non sono alla portata di tutti. Ebbene da questi pensieri che ho concepito il mio lavoro in questi anni. E per fare tutto ciò è necessario che le conoscenze specialistiche si incontrino con l’etica e le capacità morali degli individui. Tutto quanto in premessa, non trova più riscontro nel mio percorso all’interno dell’attività amministrativa del Comune di Monteforte Irpino.
In questi ultimi mesi ho notato un divario crescente tra le mie idee e la linea amministrativa creatasi con il secondo mandato elettorale, che sono a mio avviso insuperabili. Ritengo dunque non sussistano più i presupposti per un mio impegno all’interno di questo Consiglio Comunale, in quanto sono venuti a mancare quel rapporto di fiducia e quella comunicazione diretta e aperta che ritengo indispensabili per poter esercitare un confronto costruttivo anche, e soprattutto, nel momento in cui si presentano diversità di vedute e posizioni, per finalità di quel buon governo che la nostra comunità merita, soprattutto in una fase storica così delicata. La buona politica non può riassumersi in una raccolta di improvvisazioni e poca competenza degli attori principali. Di una “politica” dettata dai numeri e non dalle competenze, della sopravvivenza politica a qualsiasi prezzo, che restituiscono oggi uno scenario particolarmente delicato.
Dall’intromissione di “soggetti esterni all’Amministrazione” ma perennemente presenti nella Casa Comunale”. Ai diversi errori e scelte discutibili si sono succeduti altrettanti abbagli, spesso con perseveranza e in alcuni casi senza la giusta consapevolezza ed umiltà di fermarsi, ma rincorrendo invece altri strafalcioni e la difesa della poltrona. Il tutto venendo meno al programma e all’impegno elettorale assunto con i cittadini. Credo sia doveroso dopo gli ultimi due anni fare un bilancio politico, oltre a quelli finanziari che ancora non arrivano a concludersi. È importante lasciare alcune riflessioni, anche da “consigliere senza deleghe conferite”, con l’auspicio che qualcuno sappia farne buon uso, mantenendo per quanto possibile un clima di serenità, schivo da polemiche, rimanendo nel solco dell’ autenticità.
Alcuni punti, evidenti agli occhi di tutti, restano le scelte discutibili sulla programmazione amministrativa, a cominciare dai ben quattro segretari generali che si sono succeduti per motivazioni diverse. In questi mesi sono emerse difficoltà ad approvare nei tempi dovuti il bilancio consuntivo e previsionale.
Sono lontani i tempi in cui, due anni fa’ l’assessore alle finanze sigillava l’esercizio 2021 evidenziando la chiusura con un avanzo di 8 milioni e mezzo, con un dato di crescita finanziaria dell’ente. Evidentemente negli ultimi due anni qualcosa non ha funzionato. Il tutto senza un comunicato ufficiale, una nota chiarificatrice, un articolo di giornale, un passo indietro, neanche un comunicato redatto dagli addetti stampa, niente di niente, tranne i silenzi. Credo che sia arrivato il momento di aprirsi all’intero Consiglio Comunale, ai cittadini e ai dipendenti comunali, e dire chiaramente in quale direzione l’ente stia andando. Lo dobbiamo non solo a loro ma anche alle loro famiglie.
E’ giusto sapere se la nave stia affondando o meno e quali siano eventuali soluzioni proposte e se si prospetta un lungo periodo di lacrime e sangue. Tra le criticità emerse, la nuova organizzazione della struttura degli uffici comunali, per alcuni aspetti discutibile. Emerge, in modo elementare, come un responsabile del settore finanziario, settore nevralgico in un ente, sia stato relegato per scelte politiche, ad altre mansioni, senza opportuna e adeguata sostituzione. Ci sono aspetti delicati di cui si parla poco o niente, come la possibilità che la realizzazione delle progettazioni legate ai finanziamenti PNRR possano sfumare per problematiche legate al bilancio. Ricordo a tutti che un progetto può dirsi “realizzato” quando si consegna l’opera e la sua fruibilità ai cittadini.
Diversamente è e rimane un elenco di opere sulla carta. Discutibili le scelte dell’ ufficio tecnico allargato che ha prodotto la collocazione di alcuni tecnici comunali a servizio anche presso altri enti, senza comprendere realmente i benefici reali per il Comune di Monteforte. Gli stessi sono stati organizzati intorno al ruolo centrale di vigilanza e controllo di un’unica figura, senza un principio di rotazione. Credo che le problematiche territoriali meritano maggiore presenza e unicità negli uffici montefortesi.
il PUC, “parcheggiato” con le motivazioni dei pareri mancanti, forse sollecitati?..in attesa dell’ennesima proroga regionale che possa scagionare la nomina dell’ennesimo commissario ad acta… e così tante altre “pratiche urbanistiche” a partire da “lottizzazioni dimenticate”. E nel frattempo dall’albo pretorio si possono riscontrare i numerosi permessi a costruire rilasciati che comportano altro consumo di suolo, in un territorio fortemente fragile dal punto di vista del rischio idro-geologico. Gli indirizzi approvati con il PUC del “non consumo di suolo”, forse “scomodi”, sono rimasti una bella favola chiusa nel cassetto del Comune.
Le questioni ambientali dovute all’inquinamento non sono mai state affrontate concretamente, nonostante la presenza in giunta di ben due delegati in materia ambientale. Così come la questione dei fumi e degli abbruciamenti, mai presa in esame ma semplicemente “ignorata”, che trovano invece la loro soluzione in strategie e soluzioni condivise con gli operatori agricoli. Il verde è abbandonato a se stesso e la manutenzione programmata non è mai stata avviata.
Nel frattempo in alcuni casi, i marciapiedi di un comune dotato di PEBA (piano di eliminazione barriere architettoniche), si trasformano in rampe per auto, a servizio di esercizi commerciali. Evidentemente in questi anni è cambiata la visione dei luoghi ma direi della città Monteforte. Credo ci vorrebbe un maggiore profilo basso di tutti e soprattutto consapevolezza dei propri limiti di competenza su materie oggi divenute priorità e sopravvivenza dell’ente stesso. Quando si rappresenta un Istituzione cambiano gli scenari, si gira un altro film.
Dignità, impegno e competenza delineano oggi elementi imprescindibili nel volere fare politica. I risultati prodotti da “quella dei numeri” è sotto agli occhi di tutti.
Occorre chiedere all’intero Consiglio Comunale la giusta e concreta collaborazione per cercare di portare la nave in porto, in preda ad una vera e propria tempesta, e nel caso individuare anche “capitani” esterni all’ente, ma competenti, per salvare il salvabile, così come si ragiona per una persona cara che ha bisogno di cure, dove si cerca il miglior medico, non quello, tipicamente simpatico che si affida soltanto alle preghiere social, ammesso che ci sia ancora tempo. E soprattutto avere il coraggio e l’umiltà di fare un passo indietro. Spero non si ravvedi all’orizzonte un dissesto economico, ma soprattutto un “dissesto culturale”.
Vorrei alla fine di questa lettera ringraziare tutti i cittadini, l’intera Comunità, i dipendenti comunali, gli amici e le persone perbene della città di Monteforte Irpino per la collaborazione e il sostegno che mi hanno fornito durante il mio mandato. A tutti auguro un buon proseguimento delle attività istituzionali, assicurando che continuerò a sostenere e promuovere il bene della nostra comunità in ogni modo possibile, anche se non farò più parte del consiglio comunale.
Infine al Sindaco Costantino Giordano, auguro con sincerità ogni bene e di poter risolvere con esito positivo le sue vicende personali, riacquistando serenità e salute, e soprattutto gli ribadisco di riflettere e meditare a lungo sugli errori e scelte da lui operate in questi ultimi anni”.