Nelll’ambito della Vigilanza dedicata al contrasto al lavoro sommerso, personale ispettivo dell’ITL di Napoli, coadiuvato da Carabinieri del NIL e supportato dal Comando provinciale Carabinieri, ha effettuato l’ennesimo controllo in un autolavaggio dell’area metropolitana di Napoli.
Dagli accertamenti è emerso che tutti gli 8 lavoratori occupati nella unità produttiva risultavano completamente “in nero”. Tra questi ben cinque lavoratori, di origine extracomunitaria, provenienti dallo Sri Lanka e dai Paesi dell’Est, sono risultati sprovvisti di permesso di soggiorno.
Inoltre, un lavoratore irregolare italiano è risultato anche percettore indebitamente del reddito di cittadinanza.
Riscontrate ulteriori irregolarità in materia di lavoro, con particolare riguardo alla assenza di tracciabilità della retribuzione. È stata quindi disposta dal personale ispettivo la sospensione dell’attività dell’azienda per occupazione di personale “in nero” ai sensi dell’art. 14 D.lgs. 81/1998.
Accertata anche l’assenza di ogni misura di sicurezza sul lavoro: mancata nomina del Rspp e del medico competente, assenza del documento di valutazione dei rischi, mancata sorveglianza sanitaria e mancata informazione e formazione per i lavoratori occupati.
Saranno contestate sanzioni amministrative per circa 50000 euro, mentre sono stati adottati numerosi provvedimenti di prescrizione in materia di salute e sicurezza per ulteriori rilevanti importi.
Il datore di lavoro verrà denunciato alla Procura per illecito impiego di lavoratori privi di permesso di soggiorno.
Autolavaggio con otto lavoratori in nero: sanzioni per 50mila euro
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