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Ritrovare il senso di comunità intorno alla vicenda dell’ospedale di Sant’Agata de’ Goti per evitarne la chiusura deve essere l’obiettivo ed è l’unica strategia possibile. In tal senso condivido l’appello del deputato Francesco Maria Rubano quando dice: “non mi interessano le appartenenze e le bandiere di partito, serve l’impegno di tutti per assicurare ai sanniti il diritto fondamentale alla salute”. Lo condivido perché è stato il faro del mio agire all’interno delle Istituzioni come parlamentare e perché se oggi esiste la deroga per il Pronto Soccorso e il conseguente decreto 41 da attuare che lo stesso Rubano richiama, lo ringrazio per aver riconosciuto il lavoro fatto da chi lo ha preceduto, è perché in quel momento si mosse una comunità intera e non il singolo Sindaco o la singola forza politica.

Bisogna fare squadra e superare le appartenenze con il solo obiettivo di ottenere un risultato che ridia dignità al cittadino sannita e, soprattutto, assicuri allo stesso il sacrosanto diritto alla salute.

Più volte ho visto utilizzare la questione dell’ospedale di Sant’Agata de’ Goti come strumento di ricatto politico nelle dinamiche politiche regionali e come vetrina per amministratori in cerca di autore ma adesso è arrivato il momento di ricreare quella afflato che ci vide, nel 2019, testuggine contro l’insipienza della macchina politica e amministrativa campana.

Quindi ben venga anche la raccolta firma e tutto ciò che può essere utile per far sentire la voce di chi vive un disagio frutto di un servizio sanitario a trazione costiera a discapito delle aree interne.

Il Sant’Alfonso Maria de’ Liguori è allo stadio terminale, le promesse fatte tardano a diventare realtà e questo a danno anche del nosocomio del capoluogo. Un appello, quindi, è necessario rivolgerlo ai rappresentanti politici tutti ma anche alla governance del San Pio, bene ha fatto il Senatore Domenico Matera a investirla direttamente con una specifica missiva, affinché le scelte organizzative non penalizzino la struttura di Sant’Agata e soprattutto si attengano a quanto previsto nel decreto.

Infine è sempre doveroso ringraziare i cittadini che animano il “Movimento Civico per l’Ospedale” per il lavoro costante che porta avanti per evitare che sulla questione del Sant’Alfonso cada il velo dell’indifferenza.