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Un quarto di tutte le banconote in euro contraffatte, dalla nascita della moneta unica, è stato prodotto da una rete criminale legata alla camorra. E le indagini partirono da un sequestro nel Sannio. Ad attestarlo è il report “L’altra faccia della medaglia: un’analisi della criminalità finanziaria ed economica nell’Ue”, redatto dall’Europol, l’ufficio europeo di polizia. Il rapporto spiega che “i falsari nell’Ue producono versioni contraffatte di euro e di altre valute locali in uso negli Stati membri al di fuori dell’area dell’euro”. Tuttavia, “sebbene sia aumentato negli ultimi cinque anni il numero di monete in euro contraffatte, la minaccia di questo crimine è diminuita negli ultimi due anni nell’Ue, poiché la pandemia Covid-19 ha portato a un aumento dei pagamenti senza contanti pagamenti senza contanti”. Le reti criminali coinvolte nella contraffazione monetaria provengono sia da Paesi dell’Unione Europea che da Stati terzi. “Le reti criminali attive in quest’area criminale  – si legge nel report – mostrano un alto livello di competenza tecnica e di organizzazione interna. Mantengono la segretezza tra gli affiliati, ad esempio sull’identità dei membri incaricati della stampa”. Quale caso più eclatante, il rapporto cita un’organizzazione di origine campana. “Si ritiene che una rete criminale abbia prodotto e distribuito un totale di oltre tre milioni di banconote false – afferma l’Europol – per un valore nominale complessivo di oltre 233 milioni di euro. Questo rappresenta un quarto di tutte le banconote in euro contraffatte individuate in circolazione dall’introduzione dell’euro”. Una quantità sterminata di denaro falso. Quell’indagine ha portato alla luce collegamenti con un gruppo camorristico. Europol, infatti, rimanda a quanto avvenuto il 15 luglio 2020. Una data segnata in rosso: fu messo a segno “forse il più grande arresto di falsari di banconote mai avvenuto nella storia dell’euro”. L’operazione coinvolse le forze di polizia di Italia, Belgio e Francia, affiancate da Europol, con azioni simultanee nei rispettivi paesi. I Carabinieri arrestarono 44 indagati, sequestrando in Italia beni per un valore di 8 milioni di euro. Nel dettaglio si trattava di 50 appartamenti, 8 locali commerciali, 2 aziende agricole, 10 aziende operanti in vari settori, 12 veicoli, una lussuosa imbarcazione e 22 conti bancari. Le indagini iniziarono nell’ottobre 2017, con il sequestro di banconote da 50 euro in provincia di Benevento. Nel febbraio 2018 a Napoli, gli investigatori trovarono quasi 450.000 banconote false da 50 e 100 euro, per un valore nominale complessivo di 41 milioni di euro: erano nascoste in botti. Nel luglio successivo, in Lombardia, fu scoperta anche una zecca illegale di monete da 50 centesimi di euro. Si ritiene che la rete criminale abbia distribuito, negli anni, più di tre milioni di banconote contraffatte. Il valore nominale dei soldi falsi è stratosferico: oltre 233 milioni di euro. Vale a dire il 25% di tutti gli euro taroccati, circolanti dall’introduzione dell’euro.