L’interruzione idrica che ha coinvolto gran parte della città di Benevento ha richiesto dei chiarimenti da parte di Gesesa. L’azienda, questa mattina, ha tenuto una conferenza stampa per fare il punto della situazione sui lavori, da parte della Regione Campania, che stanno interessando la condotta del Biferno. Un quadro esposto da Domenico Russo e Salvatore Rubbo, rispettivamente presidente e amministratore delegato di Gesesa.
“Ci abbiamo messo l’anima per gestire la situazione, ma ricevere epiteti del tipo farabutti, delinquenti è davvero troppo. So che il web funziona cosi, ma siamo al limite della querela. Gente con nome e cognome che si permette di offendere in maniera gratuita“, è stato lo sfogo di Domenico Russo.
A fargli eco ci ha pensato Salvatore Rubbo: “Abbiamo monitorato la situazione in provincia con una azione congiunta con colleghi e sindaci, riuscendo a ottenere il 20% in più dell’acqua dai Gesuiti. Ponte è stato il comune più bersagliato da questa situazione, eravamo consapevoli della domenica di passione ma sono stato io stesso, alle 15:30, a prendere la decisione di chiudere i serbatoi, altrimenti sarebbe andata anche peggio. Dopo un’ora e mezza abbiamo riaperto con 40 cm di acqua“.
Esaurito lo sfogo, Rubbo ha centrato l’attenzione sulla situazione attuale: “Confermati i tempi di riattivazione, il problema è altrove e riguarda il passato, chi ha gestito prima di noi. Siamo stati impeccabili, le autobotti di acqua potabile che abbiamo disposto tra Benevento, Ponte, carcere e ospedale non si contano“.
Sulla problematiche si è soffermato anche Russo, lanciando un allarme: “È arrivato il momento di agire, di scavare e mettere mano a delle condotte che non sono da paese civile. Si rischia una crisi idrica che potrebbe metterci in ginocchio“.