Lo scorso 23 dicembre è stata inaugurata l’autostazione, terminal unico di Avellino con bus urbani ed extraurbani. Nonostante le tante polemiche generate nei primi mesi, prassi da manuale quando c’è un cambiamento nel capoluogo, il terminal è funzionante e abbastanza utilizzato.
Sta di fatto che i problemi comunque non mancano, in particolar modo sulla pulizia e il controllo. La recinzione, che separa l’autostazione dalla strada, è formata da grate non del tutto eccelse e, tanto per cambiare, gli idioti non perdono mai tanto tempo per farsi notare. Infatti, lungo le recinzioni, si può notare quella che è una vera e propria discarica a cielo aperto.
Le persone gettano a terra praticamente qualsiasi cosa: lattine di alluminio, carte, pacchetti di sigarette, plastica, qualche piccolo ingombrante e il quesito resta sempre lo stesso, al di là dell’inciviltà, c’è chi vigila?
E, purtroppo, non è tutto. Lungo via Francesco Fariello (arteria parallela alla stazione) la vegetazione è cresciuta a dismisura invadendo il marciapiede che, in alcuni punti, è diventato inaccessibile e impossibile da percorrere. Tra l’altro la vegetazione è caratterizzata da rovi, arbusti con spine e, l’eccessiva crescita combinata alle temperature alte che ancora non ci abbandonano, può solo provocare il proliferare di insetti e ratti.
L’appello è alle istituzioni affinchè risolvano il problema della vegetazione e potenzino il controllo nell’autostazione, in quanto luogo di passaggio e di viaggio che non deve avere uno scarico incontrollato di rifiuti lungo i bordi della recinzione, ne va del decoro urbano e dell’immagine della città.